2. La nascita dell’American Osteopathic Association (AOA)

La creazione di un unico registro che organizzava convegni annuali e pubblicava un bollettino mensile fu un passo fondamentale per la crescita dell'osteopatia americana.

La crescita travolgente dell’osteopatia negli Stati Uniti fu orientata dalle direttive dell’American Osteopathic Association (AOA), l’organo di categoria che ne protesse e ne guidò lo sviluppo.

Nata nel 1897 con il nome di AAAO (American Association for the Advancement of Osteopathy), l’AOA venne inizialmente istituita da un gruppo di studenti e laureandi dell’ASO. Dal gennaio 1899 al giugno 1900 il suo bollettino ufficiale fu The Popular Osteopath, una rivista indipendente dalle singole scuole, nata con l’obiettivo di discutere questioni di interesse per la categoria professionale, e anche di pubblicare articoli che spiegassero l’osteopatia correggendo le falsità che circolavano su di essa. Il numero di osteopati operativi nel 1896 era pari a sessantasei, tuttavia nel 1896-7 i nuovi iscritti all’ASO ammontavano già a 280, senza contare i professionisti che si stavano formando nelle nuove scuole. Gli obiettivi prioritari dell’AAAO erano il consolidamento professionale e il riconoscimento legale. All’assemblea annuale del 1898 erano presenti i rappresentanti di sei scuole.

Nell’anno 1900, gli osteopati si riunirono a Chattanooga, Tennessee, dal 5 al 7 luglio per il quarto convegno annuale. Oltre all’approvazione delle mozioni relative alla gestione associativa e alla nomina dei nuovi organi amministrativi, venne data la parola ad alcuni osteopati, i quali presentarono relazioni su diversi argomenti di interesse per la categoria, quali ad esempio l’etica professionale, il rapporto dell’osteopatia con la legge, i percorsi di formazione, l’ostetricia, la ginecologia, la corretta posizione anatomica delle coste, l’addome, la possibilità di imparare l’osteopatia solo da un libro di testo.1 

Venne altresì istituito un comitato permanente che lavorasse su tutte le questioni relative ai requisiti per ottenere l’ammissione all’AAAO, in collaborazione con gli Associated Colleges of Osteopathy (ACO), un’associazione istituita nel 1898 per la standardizzazione dei percorsi formativi: soltanto gli osteopati laureati nelle scuole riconosciute dall’ACO potevano iscriversi all’AAAO. Nel corso dei lavori del quarto convegno, Arthur Hildreth e Charles Still donarono all’AAAO un martelletto commemorativo.

Nel quinto convegno annuale dell’AAAO, tenuto a Kirksville dal 2 al 5 luglio dell’anno 1901, venne approvato il nuovo statuto2 che includeva il cambiamento della denominazione, nota da quel momento in avanti come American Osteopathic Association (AOA). L’AOA è attiva ancora oggi in America, ha conservato lo stesso nome e rappresenta attualmente più di 186.000 medici osteopatici statunitensi.3 

Nella stessa occasione venne approvato il lancio di una pubblicazione bimestrale di circa 48 pagine, che dal settembre 1901 divenne l’organo ufficiale dell’AOA con il nome di Journal of the American Osteopathic Association (JAOA). A partire dal 1902 la rivista uscì a cadenza mensile, e continuò ad andare in stampa per l’intero ventesimo secolo e poi fino al 2020. Nel mese di gennaio 2021, proseguì l’attività senza soluzione di continuità, prendendo la nuova denominazione di Journal of Osteopathic Medicine (JOM). In tale occasione sospese la pubblicazione in forma cartacea e mise a disposizione i suoi contenuti online nel formato “open access”, cioè accessibili a chiunque senza necessità di abbonamento.4 

Già dagli ultimi anni dell’Ottocento, quindi, gli osteopati americani si costituirono in una sola associazione che li rappresentò e li difese, offrendo al pubblico e ai legislatori un’immagine omogenea e univoca dell’intera categoria. Probabilmente questo fu uno dei fattori che contribuì allo sviluppo dell’osteopatia americana all’interno del sistema legale e sanitario, unitamente alle circostanze storiche che la videro nascere nei due decenni precedenti al nuovo secolo, quando i medici ortodossi statunitensi non si erano ancora compattati nella categoria della scienza medica dominante, e la medicina non aveva ancora introiettato la trasformazione legata ai progressi nelle ricerche sui vaccini e sui farmaci che ebbero luogo a partire dall’ultimo quarto dell’Ottocento. 

La diversa strada percorsa dall’osteopatia nella maggioranza degli altri paesi, come per esempio nel Regno Unito e in Francia, indica che l’evoluzione e la stessa sopravvivenza dell’osteopatia americana furono dovute alla tenacia e all’impegno instancabile profuso dai numerosi professionisti che la rappresentarono. Da solo, il passaparola dei pazienti soddisfatti non sarebbe stato sufficiente a mantenere in vita una forma di cura tremendamente invisa alla medicina ortodossa fin dalla sua nascita.  

I convegni annuali dell’AOA furono pertanto gli eventi determinanti per lo sviluppo dell’osteopatia americana. I lavori delle attività perduravano per alcuni giorni, ospitando attività amministrative come le approvazioni del bilancio e l’elezione del presidente e degli altri addetti alle mansioni istituzionali, e votazioni su questioni fondamentali quali la durata e le materie del percorso di formazione.

All’interno del convegno venivano offerti seminari nei quali venivano invitati a parlare gli osteopati più noti ed erano previsti spazi di discussione. Non mancavano i momenti conviviali, e tutte le attività venivano poi dettagliatamente descritte sul JAOA, i cui fascicoli erano spesso suddivisi in due parti. La prima conteneva gli editoriali e gli altri articoli sui casi clinici, la ricerca e le riflessioni professionali, mentre la seconda era dedicata alla descrizione delle attività dell’associazione – queste attività includevano anche quelle delle varie associazioni osteopatiche dei singoli stati, che si andavano formando man mano che i professionisti si radicavano in nuove città degli USA, e che a loro volta organizzavano convegni e iniziative.

L’AOA si assunse pertanto l’arduo compito di regolamentare, definire e istituire la professione osteopatica in America. Il suo impegno si focalizzò soprattutto nei settori del riconoscimento legale e della formazione, articolandosi su due fronti: internamente, cercando di trovare una linea condivisa che colmasse i conflitti a volte apparentemente inconciliabili tra gli osteopati, ed esternamente, sforzandosi di creare un profilo omogeneo per l’intera categoria. 

Fra le prime iniziative che caratterizzarono i primi decenni del Novecento, il già ricordato lancio del Journal of the American Osteopathic Association (JAOA) nel 1901, l’istituzione di numerosi comitati permanenti, fra cui quelli per la pubblicazione, la legislazione e l’istruzione,5 le riflessioni sulla necessità di adottare un codice deontologico scritto,6 la stretta collaborazione con gli Associated Colleges of Osteopathy (ACO), istituiti nel 1898 per sviluppare il piano di studi formativo e creare un elenco di scuole riconosciute. L’AOA si spendeva inoltre per promuovere la ricerca e per diffondere articoli originali o descrizioni dei trattamenti, come ad esempio le raccolte di casi clinici pubblicati a cura di E.F. Ashmore, DO, nel primo decennio del Novecento.7 

L’AOA era altresì ben consapevole del fatto che tutte le istituzioni formative osteopatiche dovevano mantenere standard elevati, pena l’esclusione dal sistema sanitario. Nel 1903, il Comitato per la formazione dell’AOA incaricò E.R. Booth di effettuare un’ispezione in tutti i college osteopatici, al fine di evidenziarne i punti di forza e di debolezza.8 Nel 1906, il rapporto del Comitato sulla formazione dell’AOA ribadì quanto già richiesto l’anno precedente, ovvero che venisse istituita una Commissione di reggenti per uniformare i percorsi formativi e istituire un corso post-laurea per l’insegnamento della chirurgia e delle altre materie non sufficientemente sviluppate nei piani di studio. I docenti di tale corso aggiuntivo avrebbero dovuto essere laureati in un college riconosciuto, mantenere la prospettiva osteopatica e dedicarsi anche ad attività di ricerca. Il Post-Graduate College of Osteopathy divenne una realtà nel 1908 e successivamente, a partire dal 1913, modificò la denominazione in A.T. Still Research Institute.9 

Nonostante questi sforzi, un rapporto del 1910 a firma del Comitato per la formazione mise in evidenza come negli istituti osteopatici continuassero sovente a permanere alcuni problemi, ovvero i bassi standard di ingresso, gli scadenti laboratori per lo studio delle scienze di base, la mancanza di idonee strutture cliniche e l’inadeguatezza del corpo docente.10 A ciò si aggiungevano le accese discussioni che dilaniavano la comunità professionale, soprattutto riguardanti l’equiparazione dei medici osteopati a quelli ortodossi, una questione che non poteva essere affrontata senza affrontare l’ammissibilità dell’inclusione della farmacologia nel piano di studi.

  1. Hulett, CMT. “Historical Sketch of the A.A.A.0.” JAOA v.1-2, 1901-1903:1-6. 
  2. “Constitution of American Osteopathic Association”. JAOA v.1-2, 1901-1903:16-20.
  3. AOA – 2023 Annual Report.
  4. Zafonte, RD (1 January 2021). “Journal of Osteopathic Medicine: a refreshed and refocused publication for our profession”The Journal of the American Osteopathic Association121 (1): 1–3
  5. “Meeting of Board of Trustees”. JAOA, v.1, n.1, September 1901:15.
  6. “Improper Advertising “. JAOA, v.2, n.3 November 1902:85-86.
  7. Ashmore, EF (edited by) Case Reports Series 1-12, JAOA Supplement, 1904-1909.
  8. “The Cleveland Meeting”. JAOA, v.1-2 (1901-1903):298.
  9. Booth ER. History of Osteopathy and Twentieth-Century Medical Practice. Cincinnati Press of Jennings and Graham, USA 1905:556-557.
  10. Gevitz N. The DOs. The Johns Hopkins University Press, Baltimora, Maryland, USA 2004:90.

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