
Redazione
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20/08/2025 - Ultimo aggiornamento 20/08/2025
T. Makichyan, E. Gusakova, Z. Khabadze, A. Sarkisian | Anno 2025
L’efficacia della correzione osteopatica nella riabilitazione complessa di pazienti con disfunzione nell’articolazione temporomandibolare
Patologia:
Disturbi temporo mandibolari
Tipo di studio:
Trial randomizzato controllato
Data di pubblicazione della ricerca:
01-04-2025

Scopo dello studio
- Obiettivo: valutare l’efficacia della riabilitazione dentale completa attraverso l’applicazione della correzione osteopatica in pazienti con disfunzioni all’articolazione temporomandibolare.
- Outcome misurati:
- Outcome primari: valutazione della presenza di una disfunzione all’articolo temporomandibolare tramite Test di Hamburg (versione breve), della simmetria dell’attività muscolare tramite elettromiografia dei muscoli masticatori (temporali e masseteri), della traiettoria di movimento mandibolare tramite foto, del dolore tramite Visual Analog Scale (VAS) e delle disfunzioni somatiche.
Partecipanti
- Numero: 90 persone (52 donne e 38 uomini).
- Criteri di inclusione: età compresa tra 18 e 65 anni; presenza di disfunzioni dell’articola temporomandibolare; presenza di disordini extra-occlusali; consenso al trattamento dentale e osteopatico.
- Criteri di esclusione: trattamento ortodontico o protesico in corso; controindicazioni al trattamento osteopatico; gravidanza; anomalie congenite o storia di traumi del sistema maxillo-facciale; malattie del sistema nervoso centrale.
- Gruppi di studio: 2 gruppi ottenuti tramite randomizzazione
- Gruppo 1: trattamento dentale + OMT, 45 persone (28 donne e 17 uomini, età media 39,29 anni).
- OMT applicato prima dello splint.
- Gruppo 2: solo trattamento dentale, 45 persone (24 donne e 21 uomini, età media 39,82 anni).
- Prima dello splint è stata applicata una TENS.
- Gruppo 1: trattamento dentale + OMT, 45 persone (28 donne e 17 uomini, età media 39,29 anni).
Interventi e valutazioni
- Valutazione della presenza di una disfunzione all’articolo temporomandibolare tramite Test di Hamburg (versione breve), della simmetria dell’attività muscolare tramite elettromiografia dei muscoli masticatori (temporali e masseteri), della traiettoria di movimento mandibolare tramite foto, del dolore tramite VAS e delle disfunzioni somatiche all’inizio e alla fine dello studio (dopo circa 8 settimane).
- OMT:
- correzione degli squilibri extra-occlusali e delle disfunzioni somatiche identificate;
- tecniche sui tessuti molli, articolatorie, di energia muscolare e fasciali;
- diverse sessioni: una settimana prima di prendere le impronte dentali, il giorno stesso in cui sono state prese le impronte; durante il corso del trattamento dentale a intervalli di non meno di due settimane.
- TENS:
- determinare la posizione di riferimento mandibolare prima di prendere le impronte per la fabbricazione dello splint occlusale.
- Trattamento dentale:
- terapia con splint occlusale della durata di 8-10 settimane;
- mioginnastica;
- FANS e istruzioni per l’auto-massaggio dei trigger point per il dolore, se necessario.
Risultati
- Outcome primari:
- dopo 8 settimane, il gruppo OMT ha mostrato miglioramenti statisticamente significativi rispetto al gruppo di controllo nei punteggi del test di Hamburg, nei risultati dell’EMG, nella frequenza e gravità delle disfunzioni somatiche e nei punteggi VAS per il dolore;
- secondo il test di Hamburg, la maggior parte dei partecipanti del gruppo OMT è stata classificata come funzionalmente sana o con bassa probabilità di disfunzione;
- non sono state rilevate disfunzioni extra-occlusali nel gruppo OMT dopo la correzione osteopatica, mentre sono persistite nel gruppo di controllo;
- il gruppo OMT ha mostrato un’attività simmetrica significativamente migliorata dei muscoli temporali e masseteri rispetto al gruppo di controllo;
- la variazione della deviazione mandibolare nel piano sagittale è risultata significativamente inferiore nel gruppo OMT rispetto al gruppo di controllo;
- il gruppo OMT ha riportato una sostanziale riduzione del dolore, con la maggior parte dei pazienti con punteggi di 1, 0 e 2. Nel gruppo di controllo, la riduzione del dolore è stata minima;
- nel gruppo OMT è stata osservata una riduzione statisticamente significativa delle disfunzioni somatiche regionali, mentre nel gruppo di controllo non sono state riscontrate variazioni significative. Le disfunzioni dominanti (più prevalenti nella regione lombare) non sono state più presenti nel gruppo OMT dopo la correzione osteopatica, ma sono rimaste invariate nel gruppo di controllo.
Discussione
L’OMT ha mostrato di poter rilassare i muscoli ipertonici, di riequilibrare la funzione sensoriale posturale del complesso mascellare e di affrontare le disfunzioni somatiche extra-occlusali.
I miglioramenti osservati (simmetria nella masticazione, migliori punteggi nel Test di Hamburg) possono derivare dalla modulazione dell’input propriocettivo, della tensione fasciale e della dinamica circolatoria locale nel sistema masticatorio, risultati ottenuti grazie alle tecniche ad energia muscolare, di rilascio miofasciale e di mobilizzazione dei tessuti molli.
A differenza della TENS, che ha solo effetti locali, la correzione osteopatica è in grado di affrontare le disfunzioni extra-occlusali che possono influenzare negativamente la biomeccanica mandibolare.
La riduzione del numero di disfunzioni somatiche nel gruppo OMT ha influenzato direttamente tutti i parametri misurati. Sebbene anche i pazienti del gruppo di controllo abbiano mostrato miglioramenti, questi sono stati in misura molto minore rispetto al gruppo OMT.
In conclusione, la correzione osteopatica dovrebbe essere inclusa nel protocollo di riabilitazione interdisciplinare per i pazienti con disfunzioni alle articolazioni temporomandibolari e disordini extra-occlusali.
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: buona descrizione della procedura dello studio; evidenza dell’importanza di un approccio integrato nei disordini temporomandibolari; buona presentazione dei risultati tramite grafici e tabelle.
Limiti: non sono stati analizzati i limiti dello studio; non sono stati valutati gli effetti avversi; mancanza di un follow-up a lungo termine.

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