Redazione
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03/02/2025 - Ultimo aggiornamento 04/02/2025

Fabio Scoppa, Andrea Graffitti, Alessio Pirino, Jacopo Piermaria, Federica Tamburella, Marco Tramontano | Anno 2025

Modificazioni Basate sull’Analisi Posturale Tridimensionale Dopo la Terapia Manuale: Uno Studio Preliminare

Ambito:

Postura

Tipo di studio:

Studio preliminare

Data di pubblicazione della ricerca:

19-01-2025

Image

Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare gli effetti a breve termine dell’OMT e del tocco gentile sulla postura.
  • Outcome misurati: valutazione della curvatura spinale tramite un sistema di analisi posturale tridimensionale basato sulla rasterstereografia.

Partecipanti

  • Numero: 165 persone (66 donne e 99 uomini, età mediana 28,51 anni).
  • Criteri di inclusione: età fra 18 e 45 anni; persone sane.
  • Criteri di esclusione: compromissione cognitiva misurata tramite un punteggio ≤ 24 secondo la Mini Mental State Examination (MMSE); malattie attuali o pregresse (diabete non stabilizzato, malattie polmonari ostruttive, disturbi ematologici/oncologici, etc.); disturbi ortopedici o neurologici attuali o pregressi; presenza di dolore con un punteggio sulla Visual Analog Scale (VAS) < 3 negli ultimi 6 mesi; gravidanza.
  • Gruppi di studio: 3 gruppi ottenuti tramite randomizzazione
    • Gruppo 1: OMT, 55 persone (23 donne e 32 uomini, età media 27,85 anni).
    • Gruppo 2: tocco gentile, 55 persone (23 donne e 32 uomini, età media 27,55 anni).
    • Gruppo 3: controllo, 55 persone (20 donne e 35 uomini, età media 28,75 anni).

Interventi e valutazioni

  • Valutazione della curvatura spinale tramite il sistema di analisi posturale tridimensionale basato sulla rasterstereografia (Spine3D) prima e dopo l’intervento a distanza di 48 ore.
    • Sono stati valutati gli indici di: freccia cervicale (CA), ossia la distanza tra il punto più anteriore della colonna cervicale e una linea perpendicolare al suolo, tangente all’apice della curva cifotica; freccia lombare (LA), ossia la distanza tra il punto più anteriore della colonna lombare e la stessa linea perpendicolare tangente alla curva cifotica; angolo cifotico (KAn), ossia l’angolo formato dall’intersezione delle tangenti alle giunzioni cervico-toracica e toracolombare; angolo lordotico (LAn), ossia l’angolo formato dall’intersezione delle tangenti alle giunzioni toracolombare e lombosacrale.
  • Una sessione.
  • OMT:
    • focalizzato sulle disfunzioni somatiche riscontrate tramite i parametri TART;
    • tecniche articolari e miofasciali, bilanciamento delle tensioni legamentose, manipolazioni viscerali e osteopatia craniale.
  • Tocco gentile:
    • tocco leggero e non invasivo con una forza di 0,2 N su colonna lombare, dorsale e cervicale, spalle, anche, sterno e torace senza mobilizzazione articolare.
  • Controllo:
    • nessun trattamento.
  • I trattamenti sono stati eseguiti da professionisti esperti e certificati in osteopatia.

Risultati

  • Outcome:
    • riduzione statisticamente significativa della freccia cervicale in entrambi nei gruppi OMT e tocco gentile;
    • miglioramento statisticamente significativo dell’angolo cifotico solo nel gruppo con tocco gentile;
    • nessuna variazione significativa nella freccia lombare e nell’angolo lordotico in tutti i gruppi;
    • il gruppo di controllo non ha mostrato variazioni posturali significative.
    • non ci sono state differenze statisticamente significative nel confronto tra gruppi per la freccia cervicale, mentre una differenza statisticamente significativa è stata riscontrata per la freccia lombare tra i gruppi tocco gentile e OMT.

Discussione

Da questo studio è emerso che sia l’OMT sia il tocco gentile sono in grado di influenzare la postura spinale, in particolare nelle regioni cervicale e toracica. Ciò conferma sia l’utilità dello strumento usato (Spine3D) nel rilevare modifiche posturali sia studi passati presenti in letteratura su OMT e cambiamenti posturali. A tal proposito, il meccanismo attraverso cui avvengono questi cambiamenti è ancora dibattuto e potrebbe essere dovuto a modifiche fisiche nei tessuti, adattamenti neurali o ricalibrazioni nella propriocezione.

È interessante che sia l’OMT sia il tocco gentile, che hanno similitudini ma anche molti punti di differenza, abbiano influenzato in maniera importante la postura. Il tocco gentile ha poi dimostrato effetti unici sulla curvatura toracica, suggerendo l’opera di particolari meccanismi neurofisiologici legati a propriocezione, rilassamento dei tessuti superficiali e rilascio di ormoni quali ossitocina secondo l’attivazione di un network PNEI. L’OMT, al contrario, potrebbe agire principalmente a livello strutturale e muscoloscheletrico

La mancanza di cambiamenti significativi nella regione lombare potrebbe indicare la necessità di interventi più mirati o a lungo termine (a conferma di altri dati presenti in letteratura), mentre la stabilità della curvatura toracolombare suggerisce che la zona sia più resistente a modifiche a breve termine (anche a fronte delle sue particolari proprietà biomeccaniche necessarie a resistere al sollevamento di pesi e a garantire la stabilità posturale).

Il confronto con il gruppo di controllo, dove non vi è stata alcuna differenza nelle 48 ore conferma che i cambiamenti osservati nei gruppi di tocco gentile e OMT sono specifici degli interventi e non dovuti a variabilità posturale naturale.

I risultati emersi sono particolarmente utili per i professionisti che si occupano di alterazioni posturali, e tra l’altro suggeriscono che l’OMT può essere più utile in caso di importanti disfunzioni muscoloscheletriche, mentre il tocco gentile può aiutare in caso non vi sia bisogno di interventi più profondi.

Futuri studi potranno correlare gli effetti posturali così registrati con modifiche rilevate in altri sistemi fra cui, ad esempio, il sistema nervoso autonomico.

I limiti di questo studio riguardano l’aver esaminato persone sane, il che riduce la generalizzabilità dei risultati e la mancanza di un follow-up. Inoltre, lo strumento di misurazione usato valuta la postura solo esternamente e non internamente: pertanto, non permette di trarre conclusioni su effettivi cambiamenti anatomici (es. allineamento vertebrale). Futuri studi dovranno quindi includere sistemi di valutazione come la risonanza magnetica.

In conclusione, lo studio fornisce importanti spunti per la ricerca futura nel campo delle terapie manuali e offre una metodologia solida per la valutazione posturale. Ulteriori studi dovrebbero esplorare gli effetti a lungo termine e la loro applicabilità a popolazioni cliniche.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: uso di tecnologia avanzata quale la rasterstereografia; calcolo della numerosità campionaria (quante persone reclutare); buona presentazione dei risultati tramite grafici e tabelle; buona discussione dei risultati; analisi dei limiti dello studio.

Limiti: come indicato dagli autori, lo studio è stato condotto su soggetti sani e manca un follow-up. È un po’ riduttivo legare gli effetti dell’OMT a questioni soprattutto strutturali o muscoloscheletriche. Infine, lo studio ha analizzato essenzialmente il piano sagittale, senza considerare altri piani di movimento.

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