
Redazione
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03/02/2025 - Ultimo aggiornamento 04/02/2025
Pooja R. Tiwari, Sandeep Shrivastav, Mitushi Deshmukh, Nikita Kaple | Anno 2024
Efficacia della Mobilizzazione Maitland e del Rilascio Miofasciale come Terapia Preoperatoria in caso di Artrite alla Caviglia con Grave Deformità Equina: Un Raro Case Report
Ambito:
Artrite alla caviglia
Tipo di studio:
Case Report
Data di pubblicazione della ricerca:
01-08-2024

Scopo dello studio
- Obiettivo: riportare gli effetti della mobilizzazione Maitland e del rilascio miofasciale in un paziente con osteoartrite alla caviglia post-trauma.
- Outcome misurati: valutazione di dolore e disabilità tramite Numerical Pain Rating Scale (NPRS), Intermittent and Constant Osteoarthritis Pain index (ICOAP), Dynamic Gait Index (DGI) e Foot and Ankle Disability Index (FADI).
Partecipanti
- Numero: 1
- Descrizione: uomo, 39 anni. Dolore alla caviglia destra da un anno e mezzo con difficoltà a camminare, chinarsi e lavorare (faceva l’agricoltore), il tutto a seguito di una frattura dell’astragalo con successivo intervento chirurgico. Il dolore è risultato con un’intensità di 7 su 10 secondo la NPRS, sordo e persistente, peggiore in caso di movimento e sforzo, minore con riposo e farmaci. Inoltre, era presente una deformazione equina del piede destro.
Una radiografia ha mostrato cambiamenti artritici nell’articolazione della caviglia, mentre la valutazione fisioterapica ha mostrato segni vitali del paziente nella norma e indice di massa corporea di 24,9 kg/m². La pelle della caviglia è risultata normale, nonostante si vedesse la cicatrice dell’intervento. Il range of motion (ROM) e la forza muscolare della caviglia e dell’arto destro sono risultati inferiori rispetto all’arto sinistro, con la caviglia che ha mostrato una sensibilità di grado 2. Sono emerse contratture importanti nei muscoli gastrocnemio, soleo e plantare nell’arto destro. L’esame neurologico ha riportato riflessi e test sensoriali normali. L’andatura è risultata alterata.
Interventi e valutazioni
- Valutazione di dolore e disabilità tramite NPRS, ICOAP, DGI e FADI all’inizio e alla fine dello studio.
- 1 programma di 4 settimane.
- Fisioterapia:
- educazione al movimento, calore e ultrasuoni durante la 1^ settimana;
- mobilizzazione Maitland alla caviglia, rilascio miofasciale su gastrocnemio e soleo ed esercizi isometrici la 2^ settimana;
- esercizi per migliorare il ROM e di allenamento aerobico la 3^ e la 4^ settimana.
Risultati
Alla fine del trattamento, il dolore è diminuito (punteggi minori di NPRS e ICOAP), così come è aumentata la funzionalità dell’arto inferiore (minor punteggio DGI e maggior punteggio FADI).
Inoltre, anche il ROM e la forza dell’arto destro sono migliorati.
Discussione
L’osteoartrite della caviglia, che sia seguente a traumi che accadono tipicamente in età giovanile oppure ad altre patologie nella popolazione anziana, ha un alto impatto socioeconomico e si correla ad una morbilità elevata. Prima di intervenire chirurgicamente, è bene seguire fisioterapia, terapia manuale, ricorrere a trattamenti analgesici ed antinfiammatori.
In tal senso, l’uso del rilascio miofasciale per i muscoli del polpaccio, in particolare il gastrocnemio, così da agire sul tendine d’Achille, si può rivelare un’ottima terapia per alleviare il dolore e migliorare la funzione. Il rilascio miofasciale risulta una terapia sicura anche in situazioni delicate (es. artropatia emofilica della caviglia) e, in combinazione con farmaci, favorisce il recupero del ROM, della capacità funzionale e della forza del muscolo gastrocnemio. Rispetto ai soli esercizi standard, sia questo case report sia altri studi riportano come l’aggiunta della mobilizzazione Maitland possa indurre maggiori miglioramenti nell’equilibrio e nella mobilità della caviglia.
Dall’altra parte, l’uso degli ultrasuoni necessita di ulteriori studi a fronte di alcuni risultati incoerenti: in questo studio, infatti, non sembra aver ridotto il dolore. È però interessante l’uso degli ultrasuoni come fonoforesi per somministrare farmaci.
In conclusione, una fisioterapia adeguata in caso di cambiamenti artritici alla caviglia è fondamentale affinché la condizione non peggiori, per sostenere la funzionalità muscoloscheletrica e, in caso di interventi chirurgici, per assicurarsi che tutto vada per il meglio.
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: uso di test validati per la misurazione dei sintomi; buona rappresentazione delle misurazioni tramite tabelle.
Limiti: come tutti i case report, è difficilmente generalizzabile. I risultati potevano essere spiegati nel testo in maniera più esaustiva e manca un follow-up. Avendo usato un approccio complesso (terapia manuale, esercizi, ultrasuoni, etc.) è difficile valutare l’efficacia di una singola tecnica usata; a tal fine, sarebbe infatti servito un numero maggiore di valutazioni degli outcome (es. almeno una volta a settimana).

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