Marco Chiera
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01/10/2024 - Ultimo aggiornamento 01/10/2024
Raffaella Panza, Filippo Piarulli, Valentina Rizzo, Federico Schettini, Maria Elisabetta Baldassarre, Antonio Di Lorenzo, Silvio Tafuri, Nicola Laforgia | Anno 2024
Plagiocefalia posizionale: risultati di un trattamento osteopatico di 424 bambini. Uno studio osservazionale retrospettivo di coorte
Patologia:
Plagiocefalia
Tipo di studio:
Studio osservazionale retrospettivo
Data di pubblicazione della ricerca:
07-09-2024
Scopo dello studio
- Obiettivo: valutare gli effetti dell’OMT nella gestione della plagiocefalia posizionale in un reparto di terapia intensiva neonatale.
- Outcome misurati:
- Outcome primari: valutazione della plagiocefalia posizionale.
Partecipanti
- Numero: 424 bambini (167 femmine e 257 maschi, età mediana 39 settimane).
- Criteri di inclusione: neonati prematuri e a termine diagnosticati con plagiocefalia e disturbi correlati.
- Criteri di esclusione: gravi malformazioni craniche e cerebrali (cranioschisi, meningocele cranico, encefalocele), traumi da parto (cefaloematoma e tumore da parto), gravi craniostenosi di origine genetica, trigonocefalia, craniostenosi metopica.
- Gruppi di studio: 1 coorte
- 390 bambini con plagiocefalia posizionale, di cui la maggior parte con indice di gravità 3 su 5, e 34 bambini con brachicefalia posizionale, di cui la maggior parte con indice di gravità 3 su 4.
Interventi e valutazioni
- Valutazione della plagiocefalia posizionale tramite punteggi per ciascuna anomalia cranica.
- Valutazione del numero di sessioni ricevute.
- 3-4 sessioni.
- OMT:
- tecniche di bilanciamento delle tensioni membranose, tecniche sul seno venoso, tecniche sulle suture disfunzionali, trattamento del collo, trattamento del torace.
- L’OMT è stato eseguito da un osteopata pediatrico specializzato.
Risultati
- Outcome primari:
- Dopo l’OMT, tutti i bambini sono migliorati ottenendo una completa risoluzione della deformazione.
- Ulteriori analisi:
- I bambini pretermine e le femmine hanno mostrato mediamente un indice di gravità maggiore. Non sono emerse invece differenze a fronte delle modalità di parto.
- Non sono emerse differenze nel numero di sessioni di OMT ricevute né fra bambini a termine vs pretermine, né fra maschi vs femmine, né a seconda delle modalità di parto. Al contrario, maggiore l’indice di gravità, maggiore è stato di numero di sessioni ricevute.
Discussione
La maggior parte delle plagiocefalie posizionali si può prevenire evitando il mantenimento prolungato di alcune posizioni, e insegnando ai genitori ad alternare posizione supina (utile per ridurre il rischio di SIDS) e posizione prona (utile per ridurre il rischio di plagiocefalia).
In caso di plagiocefalia, bisogna in primis escludere craniosinostosi patologiche, alterazioni congenite e sindromi genetiche, le quali possono richiedere interventi neurochirurgici per evitare conseguenze negative importanti. Se la plagiocefalia viene riconosciuta come posizionale, allora l’OMT si può rivelare un valido intervento, grazie alla sua capacità di ristabilire i corretti rapporti e movimenti delle suture craniche. L’OMT infatti favorisce l’ottimizzazione dell’allineamento vertebrale e della mobilità testa-collo, la normalizzazione della base del cranio, delle membrane craniche, delle suture craniche e delle lesioni intraossee. In questo modo, l’OMT favorisce il corretto rimodellamento osseo necessario per la crescita del cranio. E a tal proposito, più precoce è l’OMT, migliore è l’esito, e minori sono le possibili conseguenze negative (alterazioni cervicali e del tronco, alterato sviluppo motorio, alterata funzioni temporomandibolare, alterazioni gastrointestinali, fino anche a disordini dello sviluppo).
In questo studio, l’OMT si è dimostrato efficace nel risolvere deformità craniche posizionali in un numero limitato di sessioni, confermando così un precedente studio su OMT e asimmetria cranica.
Dati gli esiti positivi, il breve tempo impiegato e la sua invasività, l’OMT potrebbe venire considerato come il gold standard nel trattamento della plagiocefalia posizionale non sinostotica.
Naturalmente, servono studi su campioni più grandi per garantire la solidità di questi risultati.
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: buona descrizione dell’approccio osteopatico; buona rappresentazione dei risultati; buone analisi statistiche; buona discussione dell’utilità dell’OMT e dei rischi che alterazioni craniali non risolte possono portare; aver sottolineato a più riprese la centralità della prevenzione.
Limiti: manca un’analisi degli effetti avversi.
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