Marco Chiera
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04/03/2024 - Ultimo aggiornamento 04/03/2024

Adam C. Gilliss, Randel L. Swanson 2nd, Deanna Janora, Venkat Venkataraman | Anno 2010

Uso del trattamento manipolativo osteopatico per gestire un’andatura di Trendelenburg compensata causata da una disfunzione somatica sacroiliaca

Ambito:

Andatura di Trendelenburg

Tipo di studio:

Case Report

Data di pubblicazione della ricerca:

01-02-2010

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: mostrare l’utilità dell’OMT in un paziente con andatura di Trendelenburg compensata.
  • Outcome misurati: valutazione della camminata tramite videoregistrazione e sistema di analisi della camminata (GaitMatII).

Partecipanti

  • Numero: 1
  • Descrizione: uomo, 65 anni. Aveva ricevuto 15 anni prima la diagnosi di sclerosi multipla recidivante e remittente e da 7 anni, a causa di dolori alla schiena e all’anca destra che lo hanno obbligato ad usare deambulatore e sedia a rotelle motorizzata, riceveva periodicamente trattamenti osteopatici. Presenza di artrite reumatoide e iperplasia prostatica benigna. Nessun intervento chirurgico. La cura farmacologica prevedeva vitamina B12 intramuscolare, tamsulosina cloridrato e dutasteride per l’iperplasia prostatica benigna, celecoxib e solfato di idrossiclorochina per l’artrite reumatoide, e alprazolam per l’ansia.
    L’analisi dell’andatura del paziente tramite registrazione video e GaitMatII ha evidenziato: inclinazione del tronco laterale sinistro; sollevamento dell’anca per compensare la ridotta spinta della gamba destra nella fase di oscillazione dell’andatura. Di conseguenza, è stata definita una diagnosi di andatura di Trendelenburg compensata.
    L’esame osteopatico ha mostrato in particolare una disfunzione somatica a livello delle articolazioni sacroiliache, con torsione sacrale destra e rotazione posteriore dell’iliaco sinistro.

Interventi e valutazioni

  • Valutazione dell’andatura tramite GaitMatII prima e dopo il trattamento.
    • Sono stati valutati i parametri di: lunghezza del passo, lunghezza della falcata, tempo di appoggio (un solo piede è appoggiato a terra), tempo di doppio supporto (entrambi i piedi sono appoggiati a terra), numero di passi e velocità.
  • 2 sessioni di OMT distanziate 1 mese.
  • OMT: tecniche ad energia muscolare per la torsione sacrale destra e la rotazione posteriore dell’iliaco sinistro.

Risultati

Dopo il trattamento, il pazienta ha mostrato una diminuzione della compensazione nell’andatura, in particolare con riduzione dell’inclinazione laterale sinistra del tronco e dell’escursione dell’anca. L’analisi del GaitMatII ha mostrato una diminuzione del numero di passi compiuti, passando in maniera statisticamente significativa da 18 a 7,5 passi fra prima e dopo l’OMT.

Dopo il trattamento, la lunghezza del passo e della falcata sono aumentate in maniera statisticamente significativa per entrambi gli arti inferiori, mentre sono diminuiti i tempi di appoggio e di doppio supporto. Il risultato è stata una velocità dell’andatura praticamente triplicata (da 0,27m/s a 0,81m/s).

Infine, mentre prima dell’OMT la lunghezza del passo destro era risultata inferiore rispetto a quella del passo sinistro, dopo l’OMT questa differenza è scomparsa.

Discussione

Nonostante la sclerosi multipla (che è stata riconfermata come diagnosi durante lo studio qui riportato), l’OMT ha mostrato di poter migliorare una condizione di andatura di Trendelenburg compensata. Questo effetto positivo è stato mediato dalla risoluzione delle molteplici disfunzioni somatiche presentate dal paziente, in particolare quelle dell’articolazione sacroiliaca.

L’OMT ha favorito una maggiore mobilità del bacino, uno schema motorio dell’andatura più fisiologico e un minor bisogno di inclinare lateralmente il tronco e di sollevare l’anca. Questi miglioramenti posturali sono stati associati ad effettivi miglioramenti quantitativi nella lunghezza del passo e della falcata e nella velocità di marcia. In particolare, la velocità è potuta aumentare grazie ad una riduzione del consumo energetico durante la marcia.

Naturalmente, servono ulteriori ricerche per comprendere le relazioni tra disfunzioni somatiche e alterazioni dell’andatura.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: aver mostrato l’utilità dell’OMT in una condizione debilitante come la sclerosi multipla; utili i grafici e le tabelle.

Limiti: come tutti i case report, è difficilmente generalizzabile; mancanza di follow-up.

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