Marco Chiera
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17/08/2023 - Ultimo aggiornamento 19/04/2024

Fabiana C. da Silva, Leonardo S. Vieira, Lucas V. Santos, Nathaly Gaudreault, Ronaldo H. Cruvinel-Júnior, Gilmar M. Santos | Anno 2023

Efficacia della terapia fasciale viscerale verso outcome legati a disfunzioni viscerali: revisione sistematica dei trial randomizzati controllati

Ambito:

Sistema viscerale

Tipo di studio:

Revisione sistematica

Data di pubblicazione della ricerca:

31-07-2023

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare criticamente la letteratura inerente l’efficacia delle tecniche di Terapia Fasciale sul sistema viscerale
  • Outcome misurati: valutazione di ogni outcome relativo al sistema viscerale

Metodi

  • Articoli analizzati: 11
  • Stringa di ricerca: “osteopathic manipulation” OR “osteopathic manipulative treatment” OR “osteopathic manipulative treatments” OR “visceral manipulation” OR “visceral manual therapy” OR “visceral osteopathy” OR “osteopathic visceral manipulation AND “randomized clinical trials” OR “RCT”
  • Criteri di inclusione: età > 16 anni, ogni patologia o condizione legata al sistema viscerale, qualsiasi durata, qualunque outcome legato al sistema viscerale con descrizione delle misure funzionali, dei testi o delle scale di valutazione; studi randomizzati controllati; ogni tecnica inclusa nella Terapia Fasciale diretta ai visceri
  • Criteri di esclusione: studi clinici non-randomizzati, studi pilota, studi cross-sectional, serie di casi, case report, studi riguardanti animali, note tecniche, studi di fattibilità, tolleranza o sicurezza, studi privi di dati scientifici nuovi, revisioni sistematiche, studi privi di controllo

Caratteristiche degli studi

  • 10 RCT
  • 1 RCT con disegno cross-over
  • valutazione della qualità degli studi tramite RoB (risk of bias in randomized trials)
    • buona parte degli studi considerati ad alto rischio di bias

Partecipanti

  • Numero nello studio più piccolo: 22 persone
  • Numero nello studio più grande: 94 persone
  • Totale: 490 persone, 261 nel Gruppo di Terapia Fasciale e 229 nel Gruppo Controllo (età 18-80 anni)

Interventi e valutazioni

  • Valutazione di ogni outcome relativo al sistema viscerale
  • Terapia Fasciale diretta ai visceri: variabile a seconda dello studio

Risultati

  • Outcome primari:
    • Disfunzioni gastrointestinali: la Terapia Fasciale ha ridotto in maniera significativa problemi quali diarrea, distensione addominale, dolore addominale in caso di sindrome del colon irritabile (senza però mostrare cambiamenti nella valutazione della stipsi tramite Visual Analog Scale, o VAS). Anche in caso di reflusso gastroesofageo, la Terapia Fasciale ha prodotto una riduzione dei sintomi e del dolore e una miglior mobilità cervicale già dopo una settimana dall’intervento.
      Tuttavia, in altri studi riguardanti persone con sindrome dell’intestino irritabile e malattia di Crohn, donne operate al seno e sopravvissuti ad ictus, la Terapia Fasciale non sembra aver prodotto differenze rispetto al controllo dei sintomi intestinali, alla loro gravità, al senso di fatica, depressione o ansia o altri outcome (benché la gravità dei sintomi intestinali, la fatica e la qualità della vita fossero migliorate, così come l’andatura in caso di ictus)
    • Disfunzioni cardiorespiratorie: due studi (uno su persone sane e uno su pazienti con insufficienza cardiaca) non hanno rilevato differenze sui parametri spirometrici o doppler
    • Disfunzioni muscoloscheletriche: mentre uno studio sulla lombalgia ha mostrato una riduzione nel dolore rispetto al gruppo placebo, un altro studio non ha mostrato differenze su dolore, qualità della vita e funzionalità
    • Disfunzioni urogenitali: mentre uno studio ha mostrato che la Terapia Fasciale, in associazione ad una dieta ipocalorica, ha indotto miglioramenti statisticamente significativi nella gravità dei problemi legati alle mestruazioni in donne con sindrome dell’ovaio policistico, un altro studio non ha rilevato differenze nei sintomi in donne con incontinenza urinaria.
  • Effetti avversi: la Terapia Fasciale è risultata ben tollerata. Solo uno studio ha riportato una leggera sensazioni di fatica dopo l’intervento.

Discussione

Solo 3 studi degli 11 analizzati sono risultati a basso rischio di bias e, fra questi, solo 2 hanno mostrato risultati positivi a favore della Terapia Fasciale. Nello specifico, riduzione sul lungo periodo del dolore in persone con lombalgia e miglioramento a breve termine dei sintomi di reflusso gastroesofageo.

Buona parte degli studi hanno una numerosità campionaria (quante persone sono state reclutate) bassa e quindi sono risultati “incapaci” di trovare effetti terapeutici, creando così falsi negativi (ossia uno studio non mostra alcun effetto quando invece questo effetto si manifesta).

Le tecniche usate, i gruppi di controllo, la popolazione inclusa, il numero di sessioni di terapia, il follow-up e molti altri parametri sono estremamente eterogenei, cosa che impedisce una meta-analisi.

Servono quindi studi più standardizzati, in particolare sulla tempistica delle sedute di intervento, in modo da ottenere risultati più adeguati e affidabili sugli effetti a breve, medio e lungo termine.

Questa conoscenza servirebbe in primis ai terapeuti stessi, che così potrebbero ben informare i loro pazienti sulla durata della terapia. Inoltre, aiuterebbe a meglio comprendere se la Terapia Fasciale diretta ai visceri sia una terapia utile sul lungo periodo.

Questa revisione sistematica mostra anche il bisogno di meglio definire come attuare un buono e standardizzato protocollo per il trattamento sham (fittizio) da usare come controllo per l’intervento manuale. Ogni studio ha infatti seguito delle linee guida proprie, col rischio di definire sham trattamenti che in realtà non posso essere definiti come tali, e quindi di influenzare negativamente i soggetti reclutati. Bisogna infatti concentrarsi su diversi aspetti quali: tipo di tocco, pressione, movimento, posizione del paziente, area di contatto, tempo di contatto e caratteristiche del terapeuta.

A fronte del fatto che i 2 studi che hanno rilevato degli effetti hanno seguito degli approcci locali diretti al problema, servono anche ulteriori studi per comprendere se sia meglio un approccio locale specifico sulla condizione patologica oppure un approccio globale a tutta la persona.

Infine, è importante ricordare ai ricercatori che è fondamentale descrivere al meglio ogni aspetto del protocollo di studio usato, affinché lo studio sia replicabile e facilmente comprensibile.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: tabella riassuntiva che mostra bene quali sono stati gli interventi e quali i controlli. Buona discussione dei limiti della letteratura presente sulla Terapia Fasciale – ma in realtà su tutte le terapie manuali –, in particolare in merito all’uso di protocolli sham e al bisogno che tutto – dal reclutamento agli interventi fino alla valutazione degli outcome e degli effetti avversi – sia descritto nel dettaglio.

Limiti: sono stati inclusi solo gli RCT. È vero che gli RCT sono considerati gli studi più affidabili e meno esposti a bias, tuttavia non ne sono immuni. Inoltre, negli ultimi anni si è visto come altri tipi di studio possano essere altrettanto se non addirittura più validi degli RCT quando vengono condotti correttamente dal punto di vista metodologico.

Sia nella tabella riassuntiva degli studi sia nella descrizione sarebbe stato meglio aggiungere qualche dettaglio in più sui risultati degli studi analizzati, specificando bene cosa è successo nei gruppi di Terapia Fasciale e cosa nei gruppi Controllo.

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