Marco Chiera
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27/09/2022 - Ultimo aggiornamento 19/04/2024

Taylor Burnham, Derek C Higgins, Robert S Burnham, Deborah M Heath | Anno 2015

Efficacia del trattamento manipolativo osteopatico per la sindrome del tunnel carpale: un progetto pilota

Patologia:

Sindrome del tunnel carpale

Tipo di studio:

Studio pilota

Data di pubblicazione della ricerca:

01-03-2015

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare gli effetti dell’OMT nella gestione della sindrome del tunnel carpale
  • Outcome misurati:
    • primari: valutazione tramite Boston Carpal Tunnel Questionnaire (BCTQ), diagramma sintomatico sensoriale, percezione di cambiamento da parte delle persone, test elettrofisiologico del nervo mediano e immagini ad ultrasuoni del nervo mediano e del legamento carpale trasverso

Partecipanti

  • Numero: 9 persone (6 donne e 3 uomini, età media 48,6 anni)
  • Criteri di inclusione: volontari contattati tramite mail o telefono; sintomi compatibili con la sindrome del tunnel carpale ad almeno un braccio (intorpidimento della mano, formicolio, dolore, debolezza, esacerbazione notturna dei sintomi); evidenza elettrofisiologica di disfunzioni del nervo mediano tipiche della sindrome del tunnel carpale ad almeno un braccio (velocità di conduzione nervosa sensoriale < 43m/s o latenza motoria distale >4.3ms); nessuna evidenza di: neuropatia periferica, radicolopatia cervicale, plessopatia brachiale, neuropatia mediana prossimale, neuropatia ulnare o radiale, storia di chirurgia per il rilascio del tunnel carpale o iniezione di corticosteroidi nel tunnel carpale negli ultimi 6 mesi.
  • Gruppi di studio: 1 gruppo solo

Gruppo 1: OMT, 9 persone

      • alcune persone sono state considerate anche come controllo:
        • se una persona aveva un solo braccio affetto da sindrome del tunnel carpale, questo braccio è stato trattato
        • se una persona aveva entrambe le braccia affette da sindrome del tunnel carpale, solo un braccio è stato trattato, mentre l’altro è risultato il controllo (quale è stato scelto dalla persona)
      • durata media dei sintomi di 8,6 anni
      • 3 partecipanti usavano splint e 1 partecipante antinfiammatori

Interventi e valutazioni

  • Valutazione all’inizio dello studio e dopo l’ultimo trattamento dei sintomi e della funzionalità tramite BCTQ
  • Valutazione all’inizio dello studio e dopo l’ultimo trattamento tramite diagramma sintomatico sensoriale (rappresentazione sul corpo delle percezioni avvertite, ossia dolore, intorpidimento e formicolio, negli ultimi 7 giorni) e percezione di cambiamento da parte delle persone
  • Valutazione all’inizio dello studio, dopo la prima sessione di intervento e dopo l’ultimo trattamento tramite test elettrofisiologico del nervo mediano (velocità di conduzione nervosa e motoria e rapporto dell’ampiezza dei potenziali di azione prossimale e distale) e immagini ad ultrasuoni del nervo mediano e del legamento carpale trasverso
  • Le persone che gestivano la sindrome del tunnel carpale tramite splint o antinfiammatori non steroidei hanno potuto continuare ad usare queste misure durante lo studio
  • 6 sessioni settimanali di OMT
  • OMT:
    • valutazione posturale da in piedi per valutare le curve e le compensazioni, esame palpatorio della colonna vertebrale, delle costole, del braccio trattato e del punto di Chapman anteriore della terza costola
    • tecniche di bilanciamento delle tensioni legamentose, di bilanciamento delle tensioni membranose delle membrane interossee, ad alta velocità e bassa ampiezza, di estensione e rilascio sul legamento carpale trasverso
  • OMT eseguito da un medico osteopata e da un suo studente

Risultati

  • Outcome primari: le persone hanno riportato sulle braccia trattate con OMT una riduzione statisticamente significativa dei sintomi misurati sia tramite BCTQ sia tramite diagramma sintomatico sensoriale. La valutazione tramite BCTQ ha mostrato anche un miglioramento statisticamente significativo nella funzionalità del braccio, così come l’arrivo a livelli di sintomi e funzionalità simili a quelli delle braccia non trattate.Tuttavia, a livello percettivo, le persone hanno riportato un miglioramento statisticamente significativo solo nei sintomi e non nella funzionalità.
    Per quanto riguarda le analisi elettrofisiologiche, nonostante una tendenza ad una maggiore velocità di conduzione sensoriale e motoria, non sono emersi risultati statisticamente significativi.Anche le analisi ad ultrasuoni non hanno evidenziato particolari cambiamenti: solo la lunghezza del legamento carpale trasverso è risultata aumentata in maniera statisticamente significativa alla fine dello studio, ma non è emersa una differenza fra braccia trattate e non trattate.
  • Analisi ulteriori: le disfunzioni somatiche e la sensibilità al punto di Chapman sono state persistenti per tutto lo studio. Solo dopo l’ultimo intervento la sensibilità al punto di Chapman non ha indotto più dolore.

Discussione

L’OMT ha dimostrato di essere in grado di migliorare la sintomatologia e la funzionalità di braccia affette da tunnel carpale. Tuttavia, dal punto di vista oggettivo, in questo studio non sono risultati cambiamenti elettrofisiologici o anatomici a livello del tunnel carpale.

Potenzialmente, l’OMT potrebbe quindi agire in maniera indipendente dalla decompressione del tunnel carpale, ad esempio tramite il rilascio di oppioidi. Oppure, la valutazione oggettiva potrebbe essere stata effettuata troppo presto: diversi studi riportano che servono diverse settimane dopo la decompressione del tunnel carpale per rilevare cambiamenti nella mielinizzazione o nella funzionalità nervosa.

Servono studi su campioni più ampi e più sul lungo periodo per meglio valutare i cambiamenti oggettivi. Inoltre, si potrebbero valutare singole tecniche per capire quali possono risultare maggiormente utili.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: uso di test e misure validate; il risultato ottenuto con il BCTQ è un risultato clinicamente significativo (il miglioramento riscontrato indica effettivamente una miglior salute e un cambiamento nella patologia); descrizione accurata della valutazione elettrofisiologica, la quale è stata effettuata appoggiandosi alla misurazione della temperatura corporea della mano per evitare fattori confondenti (l’aumento della temperatura corporea si associa a maggior velocità di conduzione).

Limiti: campione molto piccolo; come evidenziato in alcuni commenti all’articolo, le tecniche usate potrebbero non essere state le più adeguate in quanto servono tecniche manipolative vigorose a livello delle ossa carpali distali; non è chiaro quante “braccia non trattate” erano sane e quanto affette da sindrome di tunnel carpale, fatto che può incidere sull’interpretazione dei risultati.

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