Marco Chiera
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27/09/2022 - Ultimo aggiornamento 19/04/2024

David B. Fuller | Anno 2020

Approccio osteopatico in un paziente con nevralgia ileoipogastrica idiopatica

Patologia:

Nevralgia ileoipogastrica idiopatica

Tipo di studio:

Case Report

Data di pubblicazione della ricerca:

01-12-2020

Image

Scopo dello studio

  • Obiettivo: riportare l’effetto dell’OMT in un paziente con nevralgia ileoipogastrica idiopatica
  • Outcome misurati: report dei sintomi

Partecipanti

  • Numero: 1
  • Descrizione: donna di 72 anni con dolore addominale in basso a destra, severo e bruciante, perdurante da 2 anni e con eziologia sconosciuta (e su cui medici, gastroenterologi, ginecologi e chirurghi si sono espressi diversamente). Il dolore si presentava casualmente, la svegliava di notte e consisteva in attacchi della durata di 20-60 minuti. Il dolore non superava mai la linea mediana e raramente si presentava posteriormente alla cresta iliaca. Al tatto la zona addominale anteriore non dava dolore.
    Ultrasuoni a livello della pelvi normali, steatosi epatica e possibile diverticolite rilevate dalla TAC, colonscopia normale, lieve lateralizzazione della curva lombare (convessa a sinistra) con restringimento dello spazio discale.

4 mesi prima della visita si è sottoposta a laparoscopia esplorativa e appendicectomia che hanno migliorato i sintomi per 2 mesi; tuttavia il dolore è poi tornato peggiore rispetto a prima della chirurgia.
La storia medica includeva un leggero ictus 10 anni prima (senza residui), ipertensione, iperlipidemia, glaucoma ad angolo stretto, reflusso gastroesofageo, massa benigna al seno (controllata tramite biopsia), lesione alla cuffia dei rotatori (con chirurgia di riparazione), cataratte (con interventi di estrazione e impianto delle lenti), degenerazione maculare e osteopenia. Ha occasionalmente avuto lombalgia, ma non di recente.

Al momento della vista la paziente stava assumendo ramipril, esomeprazolo, idroclorotiazide, naproxene, atorvastatina, iosciamina e aspirina low-dose. All’esame fisico la paziente è sembrata in buona salute e in forma, con respiro tranquillo e test neurologici e muscoloscheletrici nella norma. La valutazione osteopatica ha riportato riduzione della mobilità lombare, rotazione anteriore dell’anca, sacro esteso bilateralmente, psoas ristretti bilateralmente e restrizione fasciale nell’addome inferiore destro e nella linea alba. Pertanto, è stata definita una possibile diagnosi di nevralgia ileoipogastrica destra con disfunzioni somatiche lombari, pelviche, sacrali e degli arti inferiori.

Interventi e valutazioni

  • varie sessioni di OMT (20 trattamenti in totale così distribuiti all’incirca: 2 a distanza di una settimana, poi quindicinali per circa 3 mesi, poi mensili per 5 mesi, poi 1 volta dopo 3 mesi, poi 2 semestrali)
  • OMT personalizzato con tecniche di bilanciamento delle tensioni legamentose, sui legamenti articolari, di rilascio miofasciale, ad energia muscolare e tecnica con percussore Fulford
  • esercizi da eseguire a casa riguardanti la rotazione pelvica e i muscoli psoas e gli adduttori della coscia
  • supplementazione di acido α-lipoico (200mg al giorno) per la nevralgia
  • soletta al piede sinistro

Risultati

Una settimana dopo la prima visita il dolore addominale è risultato migliorato e le disfunzioni somatiche hanno mostrato una minore asimmetria.

Durante i successivi 3 mesi (e quindi 10 trattamenti), i sintomi hanno continuato a migliorare: in particolare, il tempo in cui la paziente rimaneva senza dolore incrementava man mano che riceveva maggiori interventi di OMT. Il dolore in particolare era diventato minimo e nell’addome era rimasta una sorta di lieve parestesia.

A seguito di 2 settimane in cui è dovuta stare per molto tempo in piedi, la paziente ha avuto un peggioramento nel dolore addominale, a cui è seguita la prescrizione di una soletta per il piede sinistro in quanto una radiografia ha mostrato un dislivello sacrale (“sindrome della gamba corta”). Non usando inizialmente la soletta, è subito seguito un dolore radiante a livello posteriore della coscia destra e lateralmente al ginocchio, dolore dovuto a dei cambiamenti degenerativi a livello lombare. Iniziando ad usare la soletta, invece, la situazione ha cominciato a migliorare.

I successivi interventi di OMT hanno portato alla quasi completa risoluzione del dolore addominale, tenuto conto che è stato aumentato lo spessore della soletta in quanto era rimasta una certa asimmetria pelvica.
A fronte di una frattura all’anca per cui ha dovuto indossare un immobilizzatore per l’anca, il dolore all’addome è temporaneamente tornato in associazione ad un’andatura alterata.

In seguito, la paziente ha riportato di star bene, a parte in qualche occasione in cui non ha portato la soletta per 1-2 giorni.

Discussione

L’OMT ha mostrato di poter agire velocemente su un dolore molto probabilmente dovuto ad alterazioni miofasciali a livello della cresta iliaca e del basso addome (nel giro di 6 sessioni, il dolore è sceso dell’80%).

È probabile che la paziente avesse una “double crush syndrome”, ossia più punti in cui i nervi derivanti dai segmenti T12-L2 risultassero compressi, il che potrebbe spiegare i vari sintomi emersi nel tempo, sintomi dipendenti anche dalla variazione della postura

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: descrizione molto accurata della storia medica, dei risultati delle valutazioni fisiche e osteopatiche, del trattamento e dell’evoluzione della condizione nel corso del tempo

Limiti: benché l’OMT abbia inizialmente influenzato positivamente il dolore, è difficile valutare in seguito se sia stato l’OMT o l’uso della soletta a contribuire maggiormente alla salute della paziente (il dubbio viene a fronte dei peggioramenti avuti per non aver portato per 1-2 giorni la soletta). Tuttavia, è possibile che, in caso di OMT frequente, il trattamento sia sufficiente per risolvere il dolore, mentre, in caso di OMT dilazionato nel tempo, la soletta prenda il sopravvento.
Sarebbe stata interessante una discussione di studi che valutassero l’efficacia, in caso di “sindrome della gamba corta”, di interventi manuali, esercizi e soletta in quanto la “sindrome della gamba corta” viene spesso riportata come causa di dolore lombare o sciatalgia, eppure diversi studi mostrano come non vi sia correlazione fra questa condizione e il dolore

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