Marco Chiera
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07/09/2022 - Ultimo aggiornamento 10/04/2024

Andrea Buscemi, Vincenzo Pennisi, Alessandro Rapisarda, Alfio Pennisi, Marinella Cocco | Anno 2019

Efficacia del trattamento osteopatico nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva stabile da moderata a grave: uno studio pilota randomizzato e controllato

Patologia:

Bronco pneumopatia cronica ostruttiva

Tipo di studio:

Studio pilota randomizzato controllato

Data di pubblicazione della ricerca:

23-08-2019

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare l’efficacia dell’OMT in persone con malattia polmonare cronica ostruttiva da moderata a severa al fine di migliorare la qualità della vita e la funzionalità cardiorespiratoria
  • Outcome misurati:
    • Primari: qualità della vita tramite COPD Assessment Test (CAT) e funzionalità respiratoria tramite test di camminata su 6 minuti (6MWT) e spirometria
    • Secondari: effetti avversi

Partecipanti

  • Numero: 32 persone (5 donne e 27 uomini, età media 71 anni)
  • Criteri di inclusione: diagnosi clinica di COPD da moderata a severa
  • Criteri di esclusione: storia o diagnosi attuale di asma o altre malattie respiratorie e cardiovascolari significative da un punti di vista clinico
  • Gruppi di studio: 2 gruppi ottenuti tramite randomizzazione
    • Gruppo 1: trattamento farmacologico standard con l’aggiunta di OMT
      • 1 persona era sotto terapia con l’ossigeno, ma durante lo studio ha scelto di sospenderla
    • Gruppo 2: trattamento farmacologico standard
      • tutti le persone fumavano o avevano fumato in passato

Interventi e valutazioni

  • Valutazione all’inizio dello studio, dopo 4 settimane, dopo 8 settimane e dopo un follow-up di 15 giorni della qualità della vita tramite COPD Assessment Test (CAT) e della funziona respiratoria tramite test di camminata su 6 minuti (6MWT) con monitoraggio attraverso pulsossimetria e spirometria
  • Valutazione degli effetti avversi tramite controllo regolare della salute fisica e mentale
  • 8 sessioni settimanali di OMT
  • OMT: tecniche di rilascio miofasciale dirette a seni mascellari, legamenti vertebro-pleurici, nervi frenici, costole, pleura, polmoni, bronchi, muscoli sottoclavicolari, legamenti trapezoidi e conoidi al fine di mobilizzare la gabbia toracica e i tessuti circostanti
  • Trattamento farmacologico standard: indacaterolo e glicopirronio

Risultati

  • Outcome primari: dopo 4 settimane, il gruppo OMT ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo nel questionario CAT, mentre il gruppo di controllo non ha mostrato cambiamenti. Un medesimo risultato è stato rilevato nel test di camminata, dove l’OMT ha sia migliorato la distanza percorsa sia ridotto il senso di dispnea.
    Al contrario, non vi sono stati cambiamenti nella spirometria (capacità vitale forzata e volume espiratorio forzato in 1 secondo) e nel senso di fatica nel test di camminata in nessuno dei due gruppi. Dopo 8 settimane dall’inizio dello studio, il gruppo OMT ha mostrato un ulteriore miglioramento statisticamente significativo nel CAT, mentre la distanza percorsa è tornata ai livelli iniziali (sempre in maniera statisticamente significativa).
    Il gruppo di controllo non ha invece mostrato cambiamenti. Al follow-up finale, il gruppo OMT ha migliorato ancora il punteggio del CAT. Inoltre, è migliorata la distanza percorsa, superando il livello raggiunto dopo 4 settimane, il senso di dispnea e anche quello di fatica durante il test di camminata. Tutti questi risultati sono stati statisticamente significativi. Il gruppo di controllo non ha invece mostrato cambiamenti.
  • Outcome secondari: non sono stati rilevati dolori al petto dopo l’OMT. Alcuni pazienti hanno mostrato un aumento nella secrezione di muco, mentre un paziente ha avuto un dolore ai seni mascellari 12 ore dopo il trattamento, dolore che si è risolto spontaneamente.
  • Ulteriori analisi: man mano che lo studio è progredito, le persone nel gruppo OMT si sono mostrate sempre più entusiaste e motivate a seguire l’OMT.

Discussione

L’OMT si è dimostrato in grado di influenzare positivamente la salute di pazienti affetti da COPD da moderata a severa, come emerso dai risultati del CAT (che valuta quanto la malattia impatta sulla vita di una persona) e del test di camminata (che valuta la funzionalità cardiorespiratoria).
Questo è risultato è particolarmente importante, in quanto diversi sintomi della COPD (es. difficoltà a dormire, alterazioni nella motricità a causa di mancanza di respiro) sono decisamente invalidanti. Già dopo 4 settimane diverse persone hanno ripreso a fare le scale o hanno migliorato la resistenza allo sforzo fisico. Questi risultati hanno favorito la creazione di un’ottimale relazione terapeutica fra partecipanti e osteopati.
Futuri studi dovranno valutare l’OMT su campioni più grandi.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: accurata descrizione delle tecniche osteopatiche usate (anche con l’uso di immagini); ulteriore studio che mostra l’utilità dell’OMT in problemi respiratori; interessante la valutazione (benché non sistematizzata) dello stato d’animo dei partecipanti man mano che è progredito lo studio.

Limiti: non sono riportati i limiti dello studio; non sono presenti le caratteristiche generali del campione, né come sono distribuiti i partecipanti fra i gruppi.
Nella parte introduttiva, poteva essere spiegato meglio come l’OMT può migliorare la mobilità tissutale e favorire l’auto-guarigione; nella parte dei metodi, potevano essere meglio spiegate le misurazioni eseguite (in particolare il questionario CAT).

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