Marco Chiera
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16/08/2022 - Ultimo aggiornamento 10/04/2024

David P. Newman, Nicholas H. Tinkham, Giuseppe R. Sterbis, Adam T. Soto | Anno 2021

Risoluzione positiva di un dolore testicolare cronico con un programma di trattamento basato sulla compromissione osservata

Patologia:

Dolore testicolare

Tipo di studio:

Case report

Data di pubblicazione della ricerca:

12-03-2021

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: riportare l’effetto di un programma di trattamento conservativo che ha previsto l’OMT su una persona con dolore testicolare da 1 anno
  • Outcome misurati: report dei sintomi e dolore (intensità e impatto sulla vita quotidiana) tramite Defense and Veterans Pain Rating Scale (DVPRS)

Partecipanti

  • Numero: 1
  • Descrizione: ragazzo di 27 anni con un dolore testicolare e inguinale destro da 12 mesi. Nessuna storia di traumi, infortuni, storia famigliare di condizioni genitourinarie o farmaci che potrebbero aver indotto i sintomi.
    Al momento della comparsa vi è stata minzione dolorosa con dolore bilaterale soprapubico e ai fianchi e lombalgia, con un’intensità da 6 a 8 su 10 misurata tramite Visual Analog Scale (VAS). Non c’era presenza di ematuria o problemi testicolari; l’analisi dell’urina è risultata normale, così come la tomografia computerizzata, se non per una calcificazione sul lato sinistro della prostata. La terapia consigliata è stata riposo e indometacina.
    Tuttavia, i sintomi sono peggiorati: è comparsa un’infezione urinaria trattata con antibiotici, a cui è seguito un nuovo peggioramento. Tramite una nuova tomografia e altri esami è stata diagnostica una prostatite, benché dopo 6 settimane si sia passati ad una diagnosi di sindrome del dolore pelvico. Ulteriori analisi urologiche e gastroenteriche non hanno fornito ulteriori informazioni.Il ragazzo è quindi stato sottoposto ad un blocco del cordone spermatico tramite un’iniezione diretta ai nervi genito-femorale e ileo-inguinale. Tuttavia, il dolore testicolare è aumentato ed è peggiorato al punto da svegliare il ragazzo più volte durante la notte.In seguito, il ragazzo ha seguito una fisioterapia di 5 settimane diretta al pavimento pelvico: tramite vari esercizi supportati dal biofeedback vi è stato un miglioramento nella flessibilità dell’anca e nella minzione, che tuttavia non è durato.Tutta questa situazione comportava continui problemi sia sul lavoro sia nella vita matrimoniale.Giunto alla clinica degli autori, il ragazzo è stato valutato fisicamente: la palpazione distale del canale inguinale all’anello inguinale esterno ha riprodotto sia il dolore testicolare sia quello inguinale. Al momento il dolore è risultato 1 su 10, con una capacità di influenzare le attività, il sonno, l’umore e lo stress pari a 2-3 su 10 secondo la DVPRS.L’estensione dell’anca destra è risultata inferiore rispetto alla sinistra ed è stata riportata una sensazione di “qualcosa che tira” lungo l’inguine alla massima estensione lombare. La valutazione dell’articolazione sacroiliaca ha mostrato un’asimmetria posturale e, tramite vari test di movimento, un’ipomobilità dell’articolazione. Un’analisi dell’ileopsoas ha suggerito la presenza di un intrappolamento del nervo ileo-inguinale, diagnosi verso cui il processo di diagnosi differenziale ha alla fine propeso.

Interventi e valutazioni

  • Valutazione ad ogni visita del dolore e del suo impatto su attività quotidiane, sonno, umore e stress tramite DVPRS
  • 5 visite
  • OMT diretto all’articolazione sacroiliaca
  • Mobilizzazione tissutale assistita tramite strumenti (coppettazione) lungo il canale inguinale
  • Esercizi di stretching e rafforzamento muscolare per l’auto-gestione

Risultati

Dopo la prima visita, l’OMT ha favorito un ripristino della mobilità dell’articolazione sacroiliaca, ma il dolore non è diminuito. Nonostante il programma di stretching, al follow-up di una settimana dopo il dolore è aumentato.
È seguito trattamento tramite coppettazione lungo il canale inguinale, il quale ha favorito un leggero miglioramento nel dolore.
Alla terza visita il ragazzo ha ricevuto nuovamente un trattamento di coppettazione e uno stretching manuale diretto all’ileopsoas, interventi che hanno indotto una scomparsa del dolore, scomparsa rimasta tale anche alla quarta visita, dove il ragazzo ha riportato di aver ripreso a fare jogging e ad avere rapporti sessuali con la moglie senza dolore.

Continuando a seguire il programma di esercizi, il dolore è rimasto 0 su 10 all’ultima visita e non è stato riprodotto tramite alcun test. Pertanto, si è provveduto ad un rilascio e stretching diretti all’ileopsoas.
Dopo 1 anno, il ragazzo ha riportato l’emergenza di un solo episodio di dolore inguinale, che però si è risolto dopo un’auto-gestione tramite stretching e massaggio profondo.

Discussione

Questo caso ha mostrato come un trattamento conservativo diretto ad attuare un rilascio miofasciale dei nervi ileo-inguinale e genitofemorale abbia favorito la risoluzione di una condizione patologica che si era protratta per 1 anno.
Il programma si è concentrato sul ripristinare la mobilità tissutale e articolare delle zone coinvolte, ripristinando così anche la comunicazione nervosa afferente.

Benché a seguito dell’OMT il dolore non sia diminuito, il recupero della mobilità dell’articolazione sacroiliaca (che si è mantenuta nel tempo) può essere stato determinante, in quanto una disfunzione di questa articolazione può comportare molteplici pattern e sindromi dolorose.
Lo stretching dell’ileopsoas così come la coppettazione lungo il canale inguinale sono stati trattamenti scelti sia su considerazioni anatomiche sia su considerazioni cliniche (es. riproduzione del dolore a fronte della palpazione o di determinati movimenti).
Naturalmente, servono studi più rigorosi e strutturati per valutare l’efficacia e la generalizzabilità di un simile programma terapeutico.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: accurata descrizione dei test eseguiti e del processo di diagnosi differenziale; buona descrizione (e rappresentazione tabellare) dell’andamento della terapia; buona discussione delle difficoltà insite nel giungere ad una diagnosi in caso di dolore inguinale e testicolare e delle varie opzioni terapeutiche; descrizione di un programma terapeutico integrato.

Limiti: purtroppo, non si hanno indizi per comprendere quanto l’OMT nello specifico abbia influenzato il risultato finale.

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