Marco Chiera
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09/08/2022 - Ultimo aggiornamento 03/04/2024

Chiara Arienti, Teresa Bosisio, Silvia Ratti, Rossella Miglioli, Stefano Negrini | Anno 2018

Effetto del trattamento manipolativo osteopatico sul sollievo dal dolore e sulla qualità della vita nei pazienti oncologici geriatrici, una sperimentazione clinica controllata non randomizzata

Patologia:

Neoplasie

Tipo di studio:

Trial controllato non randomizzato (come studio pilota)

Data di pubblicazione della ricerca:

17-12-2018

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare gli effetti dell’OMT sul dolore e la qualità della vita in pazienti geriatrici oncologici ospedalizzati
  • Outcome misurati:
    • Primario: cambiamenti nel dolore percepito misurato tramite la Numeric Rating Scale (NRS)
    • Secondari: cambiamento nella qualità della vita misurata tramite le scale Global Health Status (GHS), Financial Difficulty (FD) e Summary Score (SS) del questionario European Organization for Research and Treatment of Cancer (EORTC) Quality of Life Questionnaire Core 30 (QLQC30); effetti avversi

Partecipanti

  • Numero: 23 persone (14 donne e 9 uomini)
  • Criteri di inclusione: età > 65 anni, pazienti oncologici sottoposti a chirurgia, prognosi da 6 a 24 mesi, dolore cronico da almeno 3 mesi con un’intensità maggiore di 3 seconda la scala NRS
  • Criteri di esclusione: pazienti sotto chemioterapia o radioterapia al tempo dello studio, con disturbi mentali (valutati secondo il questionario Mini-Mental State Examination, o MMSE, con un punteggio fra 10 e 20), infezioni, terapia anticoagulante, malattie cardiopolmonari, condizioni cliniche instabili dopo la chirurgia
  • Gruppi di studio: due gruppi non randomizzati
    • Gruppo 1: fisioterapia con l’aggiunta di OMT, 12 persone (7 donne e 5 uomini, età media 76,5 anni)
    • Gruppo 2: fisioterapia, 12 persone (7 donne e 4 uomini, età media 76,5 anni)
      • 1 persona ha lasciato lo studio dopo il primo intervento
    • Principali tumori: colon-retto, osteosarcoma, metastasi spinali da tumori al seno o alla prostata, tumori renali
    • All’inizio dello studio, il gruppo 1 aveva un livello di dolore più alto rispetto al gruppo 2 (6,08±3,40 rispetto a 3,36±2,20)

Interventi e valutazioni

  • Valutazione all’inizio e alla fine (dopo 4 settimane) dello studio della qualità della vita tramite le scale GHS, FD, SS del questionario QLQC30
  • Valutazione all’inizio dello studio, dopo 1, 2 e 3 settimane e alla fine (dopo 4 settimane) dello studio del dolore tramite NRS
  • Fisioterapia eseguita 1 volta a settimana secondo sessioni da 30 minuti
  • Sessioni settimanali di OMT da 45 minuti
  • Fisioterapia: sulla base dei bisogni dei pazienti, mobilizzazioni passive, esercizi attivi assistiti o con l’applicazione di resistenze, camminata, facilitazione neuromuscolare propriocettiva applicata sulle articolazioni e sui muscoli doloranti
  • OMT:
    • Valutazione iniziale tramite l’applicazione dei cinque modelli (biomeccanico, neurologico, metabolico, respiratorio-circolatorio e comportamentale)
    • Trattamento: tecniche sui tessuti molli a livello cervicale, dorsale e lombare, sollevamento delle costole, rilascio miofasciale addominale, sulla schiena e sacroiliaco, decompressione suboccipitale
  • L’OMT è stato eseguito dallo stesso osteopata, avente più di 10 anni di esperienza clinica
  • I pazienti potevano usare farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) al bisogno

Risultati

  • Outcome primario: l’OMT aggiunto alla fisioterapia ha mostrato una riduzione statisticamente significativa del dolore sia a metà studio (dopo 2 settimane) sia alla fine dello studio (dopo 4 settimane), mentre il gruppo con sola fisioterapia ha visto una riduzione statisticamente significativa del dolore solo alla fine dello studio.
  • Outcome secondari: l’OMT aggiunto alla fisioterapia non ha mostrato miglioramenti nella qualità della vita, benché si veda una tendenza positiva nelle scale SS e GHS che si avvicina alla significatività statistica (rispettivamente, p-value pari a 0,058 e 0,074) senza però raggiungerla. Sembra invece esserci un peggioramento nella scala FD.
    La sola fisioterapia ha invece mostrato un miglioramento statisticamente significativo in ambedue le scale SS e GHS, mentre non ha indotto alcun cambiamento nella scala FD.
    Nonostante questi risultati all’interno dei singoli gruppi, non sono state rilevate differenze statisticamente significative fra i gruppi.
    Non sono emersi effetti avversi da parte degli interventi.

Discussione

Sia la sola fisioterapia sia l’OMT aggiunto alla fisioterapia hanno dimostrato di poter ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita secondo le scale relative allo stato globale di salute.

Tuttavia, solo l’OMT ha mostrato una riduzione del dolore statisticamente significativa già dopo 2 settimane, mentre la sola fisioterapia ha mostrato questo risultato solo alla fine delle 4 settimane di studio. Viceversa, esclusivamente la sola fisioterapia ha migliorato in maniera statisticamente significativa la qualità della vita.

Le motivazioni di quest’ultima discordanza sulla qualità della vita possono derivare dalla non appropriatezza del QLQC30 in una popolazione di pazienti anziani che potrebbero aver avuto difficoltà a compilarlo al meglio, invalidando così i risultati dello studio.

Dall’altra parte, il risultato positivo sul dolore avuto dall’OMT si aggiunge a quelli di altri studi che avevano già riportato effetti simili in diverse condizioni patologiche. La motivazione può stare nell’approccio mente-corpo e individualizzato che deriva dall’applicazione individualizzata per ogni paziente dei principi che definiscono la pratica osteopatica.

Data la natura esplorativa dello studio, gli autori sperano in studi più ampi e dove venga anche valutato lo stato di salute complessiva dei pazienti anziani, magari tramite il Comprehensive Geriatric Assessment.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: analisi statistiche appropriate (benché si sarebbero potuti scegliere diversamente alcuni test), anche a fronte dei dati mancanti per il paziente che ha abbandonato lo studio, e tenuto conto della considerazione di voler ridurre il rischio di un falso negativo data la natura esplorativa dello studio.
Indipendentemente dai valori statistici, la riduzione del dolore e l’aumento della qualità della vita sembrano significativi anche da un punto di vista clinico – riduzione dal 35% al 57% del punteggio NRS e aumento di 5-10 punti nelle scale del QLQC30 – e, pertanto, da tenere davvero in considerazione per migliorare la politica sanitaria.

Limiti: per una miglior interpretazione dei risultati sarebbe forse stato meglio comparare il solo OMT con la sola fisioterapia, oppure mettere 3 gruppi (sola fisioterapia, solo OMT, fisioterapia con OMT); non è stato preso in considerazione nelle analisi l’uso di FANS; le differenze nella riduzione del dolore dopo 2 settimane potrebbero derivare da un livello di dolore più alto nel gruppo 1.

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