Marco Chiera
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08/08/2022 - Ultimo aggiornamento 03/04/2024
Francesca Lo Basso, Alessandra Pilzer, Giulio Ferrero, Francesco Fiz, Emanuele Fabbro, Daniele Oliva, Clizia Cazzarolli, Andrea Turrina | Anno 2021
Trattamento manuale della mobilità renale e dei sintomi nelle donne con lombalgia aspecifica e infezioni urinarie
Patologia:
Lombalgia cronica aspecifica.
Tipo di studio:
Studio retrospettivo
Data di pubblicazione della ricerca:
12-03-2021
Scopo dello studio
- Obiettivo: valutare l’utilità del trattamento manipolativo nel ridurre i sintomi da infezione del tratto urinario e il dolore in pazienti con lombalgia aspecifica tramite mobilizzazione renale;
- Outcome misurati:
• primario: scala di mobilità renale (KMS in inglese) tramite ultrasuoni ad alta risoluzione
• secondari: mobilità della colonna lombare durante flessione del torso tramite test Schober modificato e lombalgia, dolore misurato tramite VAS in posizione eretta o in flessione, recidive nell’infezione del tratto urinario.
Partecipanti
- Numero: 20 persone (20 donne)
- Criteri di inclusione: età > 18 anni, diagnosticati tramite ultrasuoni e questionari riguardanti la mobilità e trattati al centro medico dove lavoravano gli autori, lombalgia aspecifica, almeno un episodio di infezione del tratto urinario nei 3 mesi precedenti al trattamento
- Criteri di esclusione: terapia manipolativa nei 6 mesi precedenti al trattamento, vescica neurologica, malattie reumatiche, infezioni acute, paralisi periferica o centrale, uso cronico di farmaci analgesici (es. oppioidi, steroidi, FANS), controindicazioni assolute al trattamento manuale, assenza di ultrasuoni ai reni al tempo del trattamento, non aver completato i questionari di valutazione, non essersi presentati alla visita di controllo (follow-up)
- Gruppi di studio: due gruppi ottenuti tramite randomizzazione
Gruppo 1: manipolazione con thrust, 10 persone (10 donne, età media 47 anni), con minori sintomi di infezione del tratto urinario rispetto al gruppo 2
Gruppo 2: manipolazione senza thrust, 10 persone (10 donne, età media 45,9 anni)
Interventi e valutazioni
- Valutazione tramite ultrasuoni della mobilità del rene destro tramite KMS prima e dopo il trattamento
- valutazione della mobilità (tramite test Schober modificato) e del dolore (tramite VAS) lombare prima e dopo il trattamento
- valutazione dei sintomi legati a possibili recidive dell’infezione del tratto urinario al momento del trattamento e tramite intervista telefonica 1 mese dopo il trattamento con l’uso del questionario UTI Symptoms Assessment
- 1 sessione di trattamento
- manipolazione con thrust: 3 tecniche di natura osteopatica, thrust a livello T12-L1, stretching della fascia perinefrica, tecnica di bilanciamento renale funzionale
- manipolazione senza thrust: stesse tecniche sopra descritte ma senza thrust
- manipolazioni eseguita da 2 fisioterapisti con almeno 5 anni di esperienza
Risultati
- Outcome primario: la mobilità renale misurata tramite KMS è migliorata in maniera statisticamente significativa solo nel gruppo con i thrust, mentre, a vedere i numeri, nel gruppo senza thrust sembra leggermente peggiorata.
- Outcome secondari: mentre il dolore lombare è diminuito in maniera significativa in entrambi i gruppi, solo il gruppo con i thrust ha visto migliorare la mobilità lombare. Inoltre, questo gruppo ha visto anche una maggior diminuzione del dolore (da 6,3 ± 2,9 a 1,2 ± 2,6) rispetto al gruppo senza thrust (da 6,3 ± 2,9 a 3,9 ± 2,7).
La valutazione dei sintomi urinari non ha invece mostrato differenze statisticamente significative fra i due gruppi. Il gruppo senza thrust ha riportato una diminuzione leggermente superiore, ma il gruppo che ha ricevuto i thrust aveva minori sintomi fin dall’inizio.
Discussione
Le manipolazioni osteopatiche che prevedevano anche i thrust hanno riportato miglioramenti statisticamente significativi nel confronto dei vari outcome fra prima e dopo il trattamento. Inoltre, dato che questi cambiamenti non sono emersi nel gruppo che non ha ricevuto i thrust, il trattamento comprendente i thrust si è dimostrato superiore nel migliorare la mobilità renale, il dolore e la mobilità lombare.
Dato che la fascia viscerale renale è legata alla fascia somatica dorso lombare, il miglioramento nella mobilità renale grazie a tecniche dirette a livello anatomico (ossia dirette alla fascia) e funzionale (ossia dirette a riequilibrare l’attività delle fibre nervose che innervano i reni) può facilmente spiegare la riduzione del dolore e l’aumento della mobilità lombare. A conferma di questa ipotesi, un precedente studio aveva riportato in più di 100 pazienti con lombalgia una riduzione della mobilità renale.
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: lo studio riporta come semplici tecniche (es. agire solo sulla fascia perinefrica) siano in grado di migliorare la mobilità renale e, così, lo stato funzionale della colonna lombare.
Limiti: il campione molto piccolo impedisce di generalizzare i risultati; come riportato dagli autori, alla fine sono state analizzate solo donne e, quindi, i risultati non sono estendibili agli uomini.
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