Marco Chiera
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08/08/2022 - Ultimo aggiornamento 10/04/2024

Francesco Cerritelli, Eleonora Lacorte, Nuria Ruffini, Nicola Vanacore | Anno 2017

Osteopatia per i pazienti con cefalea primaria, revisione sistematica

Patologia:

Cefalea primaria

Tipo di studio:

Revisione sistematica

Data di pubblicazione della ricerca:

14-03-2017

Image

Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare l’efficacia, l’effectiveness (efficacia clinica), la sicurezza e la tollerabilità dell’OMT in pazienti con cefalea
  • Outcome misurati:
    • Primario: cambiamento nel numero di giorni al mese con cefalea fra gruppo di trattamento e gruppo di controllo dopo almeno 4 mesi di trattamento
    • Secondari: effetti avversi, intensità del dolore, frequenza nell’uso di analgesici, cambiamento nel dosaggio dei farmaci, misure di esito riportate dal paziente (PROM), valutazioni economiche

Metodi

  • Articoli analizzati: 5
  • Stringa di ricerca: (((((((((((((osteopath* AND manipulat* AND (treatment OR therapy))) OR Manipulation, Osteopathic[MeSH]) OR ((osteopath* AND medicine))) OR ((manual* AND treatment*))) OR ((spinal AND manipulat*))) OR Manipulation, Spinal[MeSH]) OR ((visceral AND manipulat*))) OR (((crani* OR crani* AND sacral OR cranio *sacral) AND osteopat* AND (manipulat* OR manual OR treatment)))) OR (((craniosacral OR cranio-sacral OR cranio sacral)))) OR ((osteopath* AND diagnosis))) OR ((osteopath* AND palpat*))) OR ((osteopath* AND principle* AND practice*)) AND ((headache AND (disease* OR disorder*)))))
  • Criteri di inclusione:
    • Studi su pazienti di ogni sesso, etnia e età con una diagnosi clinica di cefalea secondo ogni tipo di criterio; studi randomizzati controllati (RCT) e quasi-RCT; uso di almeno un outcome relativo alla cefalea (es. frequenza, intensità del dolore, scale di valutazione, uso di analgesici); uso di PROM validate come outcome primario; uso dei giorni con cefalea come outcome secondario
    • Uso di ogni tipo di OMT; uso di OMT in combinazione alle cure standard; uso di trattamento sham (fittizio, simile all’OMT ma diverso per almeno un aspetto essenziale, es. mancata valutazione della disfunzione somatica), cure standard (farmacologia), altri trattamenti (rilassamento, terapie fisiche) o nessun trattamento come controllo
  • Criteri di esclusione: studi descrittivi; trial con esclusivamente parametri fisiologici o di laboratorio; studi su pazienti con almeno una condizione patologica fra malattie neurodegenerative, cardiovascolari genetiche, respiratorie, reumatologiche e disturbi psichiatrici o psicologici; valutazione solamente di diversi tipi di OMT fra loro; uso di trattamenti manuali combinati

Caratteristiche degli studi

  • RCT
  • 2 studi a tre braccia
  • 3 studi a due braccia
  • Visita di controllo (follow-up) da 9 a 20 mesi dopo l’ultima sessione di trattamento, con uno studio che ha valutato un’ulteriore visita dopo altri 3 mesi
  • Gli studi variavano da incerto ad alto rischio di bias (secondo il metodo di valutazione del rischio bias – RoB – della Cochrane e il punteggio Jadad)
  • Eterogeneità elevata in relazione sia alla metodologia seguita sia agli outcome misurati (pertanto non è stato possibile effettuare una meta-analisi)

Partecipanti

  • Numero nello studio più piccolo: 22 persone, di cui 10 persone nel gruppo OMT, 6 persone nel gruppo di controllo 1 e 6 persone nel gruppo di controllo 2
  • Numero nello studio più grande: 105 persone (69 donne e 36 uomini), di cui 35 persone nel gruppo OMT, 35 persone nel gruppo di controllo 1 e 35 persone nel gruppo di controllo 2
  • Totale: 265 persone, di cui 101 persone nel gruppo OMT e 154 nei vari gruppi di controllo
  • Età media: da 18 a 65 anni

Interventi e valutazioni

  • Nei gruppi OMT:
    • Approcci molto variabili sia nelle tecniche sia nelle tempistiche (durata e frequenza)
    • Sessioni in numero variabile da 1 a 8
    • 1 studio con OMT in aggiunta alle cure standard
  • Nei gruppi di controllo:
    • Studi con trattamento sham simile all’OMT ma senza l’applicazione di alcuna tecnica
    • 1 studio con rilassamento muscolare progressivo
    • 1 studio con o valutazione palpatoria o sessioni di rilassamento
    • 1 studio con la somministrazione di un questionario
  • Solo 2 studi hanno riportato informazioni su chi ha praticato l’OMT

Risultati

  • Outcome primario: in 3 studi su 4 che hanno riportato il numero di giorni con cefalea, l’OMT ha dimostrato di poter ridurre in maniera statisticamente significativa questo outcome.
  • Outcome secondari: l’OMT non ha mostrato effetti avversi nei 2 studi che li hanno valutati.
    Nei vari studi, l’OMT ha migliorato in maniera statisticamente significativa la qualità della vita legata alla cefalea (misurata anche tramite la scala Headache Impact Test 6, o HIT-6), oltre ad aver ridotto l’intensità della cefalea, la disabilità lavorativa e l’uso di farmaci.

Discussione

L’OMT sembra in grado di migliorare la qualità della vita delle persone con cefalea, riducendo il dolore percepito, la frequenza degli attacchi e la disabilità che ne deriva.

Tuttavia, gli studi sono stati effettuati su campioni piccoli, senza un calcolo a priori della numerosità campionaria, e tendono ad essere alto rischio di bias, ossia ad avere limiti nella progettazione metodologica e nella conduzione dello studio, in particolare nella gestione di possibili fattori confondenti (ossia fattori che possono alterare i risultati).

Inoltre, pochi trial hanno riportato gli eventuali effetti avversi.
Gli autori auspicano studi più rigorosi, dove vengano seguite le opportune procedure di reclutamento e randomizzazione e dove tutti i vari passaggi siano ben specificati e spiegati. Anche le analisi statistiche devono migliorare, in primis nel riportare tutte le informazioni necessarie (es. intervalli di confidenza), e poi nell’usare analisi adeguate per calcolare la numerosità campionaria (il numero di persone da reclutare) necessaria per avere risultati affidabili e per valutare l’impatto di eventuali dati mancanti.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: analisi approfondita della letteratura e inclusione della letteratura grigia; valutazione di molteplici outcome relativi alla cefalea.

Limiti: non inclusione di studi diversi dagli RCT (sensato con l’ottica di svolgere una meta-analisi, ma comunque limitante); non valutazione dei diversi tipi di cefalea, che potrebbero rispondere diversamente.

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