Marco Chiera
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08/08/2022 - Ultimo aggiornamento 10/04/2024

Raymond Li, Ann Jose, Jessica Poon, Cindy Zou, Maria Istafanos, Sheldon C Yao | Anno 2021

Efficacia del trattamento manipolativo osteopatico in pazienti con il morbo di Parkinson, una revisione narrativa

Patologia:

Malattia di Parkinson

Tipo di studio:

Revisione narrativa

Data di pubblicazione della ricerca:

22-09-2021

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare l’efficacia dell’OMT nel migliorare la qualità della vita in persone con la malattia di Parkinson
  • Outcome misurati:
    • Primari: aspetti tipici della malattia di Parkinson: andatura, equilibrio, funzioni motorie, bradicinesia o rallentamento e incapacità di controllo dei movimenti volontari, fatica, dolore e disfunzioni del sistema nervoso autonomico

Metodi

  • Articoli analizzati: 5
  • Stringa di ricerca: combinazione dei seguenti termini: OMM (osteopathic manipulative medicine), OMT, osteopathic, Parkinson Disease, manual therapy, physical therapy, training, autonomics, gait, balance
  • Criteri di inclusione: studi pubblicati fra il 2010 e il 2021; studi che hanno valutato l’OMT e altre forme di terapie manuali riconducibili a tecniche osteopatiche su persone con la malattia di Parkinson
  • Criteri di esclusione: studi descrittivi di singoli casi; abstract congressuali; articoli non in inglese; studi dove l’OMT e le terapie manuali non sono state applicate su persone con la malattia di Parkinson

Caratteristiche degli studi

  • 1 studio su OMT e counseling legato allo stile di vita (alimentazione, gestione dello stress, esercizi, etc.)
  • 1 studio su terapie manuali
  • 1 studio su terapie manuali con esercizi di coordinamento
  • 1 studio su osteopatia craniale e esercizi
  • 1 studio su OMT e salute intestinale

Partecipanti

  • Numero nello studio più piccolo: 6 persone nel gruppo di controllo per 4 settimane e le stesse 6 persone nel gruppo OMT per altre 4 settimane
  • Numero nello studio più grande: 22 persone nel gruppo con OMT e 14 persone nel gruppo di controllo
  • Totale: 28 persone nei gruppi con OMT o altre forme di terapie manuali, 29 persone nei gruppi di controllo e 35 persone che hanno ricevuto entrambi gli interventi dilazionati nel tempo (es. prima OMT e poi intervento di controllo, o viceversa)

Interventi e valutazioni

  • Da uno studio di 2 giorni per valutare l’effetto immediato, ad uno studio della durata di 1 anno
  • OMT personalizzato secondo le esigenze del paziente
  • Tecniche manuali simili a tecniche osteopatiche
  • Esercizi di coordinamento e rilassamento
    nei gruppi di controllo: nessun intervento, esercizi fisici, altre terapie manuali, medesimi interventi del gruppo di trattamento ma invertiti nel tempo (es. se il gruppo di intervento ha ricevuto prima l’OMT e poi il counseling, il gruppo di controllo ha ricevuto prima il counseling e poi l’OMT)

Risultati

Outcome primari: miglioramento nelle funzioni motorie e, parzialmente, nell’equilibrio e nell’andatura.

Tecniche simili al rilascio miofasciale hanno diminuito fatica, dolore, rigidità e difficoltà nel movimento, migliorando l’andatura (velocità e lunghezza del passo) e la mobilità delle spalle. Hanno inoltre favorito una riduzione della severità della malattia misurata secondo l’Unified Parkinson’s Disease Rating Scale e un miglioramento dell’equilirio.

L’osteopatia craniale sembra in grado di migliorare l’andatura nell’immediato.
L’OMT diretto a livello viscerale e tramite tecniche dirette a migliorare la funzionalità del sistema nervoso autonomico ha favorito una miglior salute intestinale (minor costipazione e cambiamenti nella composizione del microbiota), migliorando la qualità della vita.

Discussione

L’OMT e tecniche manuali simili si sono rivelate in grado di migliorare il controllo del movimento e l’equilibrio nelle persone con la malattia di Parkinson, riducendone nel contempo la percezione di fatica, stress e dolore e migliorandone, inoltre, l’umore, la qualità del sonno.

Purtroppo la bassa qualità degli studi rende difficile trarre conclusioni solide. Tuttavia questo studio può essere il punto di partenza per studi clinici più mirati e organizzati.

Inoltre, dato che la malattia di Parkinson viene considerata incurabile e, quindi, viene affrontata tramite un approccio sintomatico, gli interventi che mostrano di poter agire sui sintomi e di potenzialmente ridurre la progressione della malattia possono diventare un importante aiuto per i pazienti.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: viene mostrata la potenziale utilità delle terapie manuali e dell’OMT nel migliorare la qualità della vita di persone con la malattia di Parkinson, definendo così un punto di partenza per future ricerche.
Viene evidenziata l’importanza di un approccio globale che, indipendentemente dall’affidarsi ad un intervento (es. OMT) o a più interventi combinati (es. OMT, nutrizione, gestione dello stress, esercizi), consideri più aspetti dell’organismo e della persona, ossia che si occupi di valutare aspetti biomeccanici, nervosi, psicologici, immunitari, etc.

Limiti: gli studi disponibili sono pochi, molto piccoli (poche persone), poco rigorosi a livello metodologico e non tutti riguardanti l’OMT, bensì tecniche assimilabili all’OMT (es. tecniche di massaggio simili al rilascio miofasciale). Inoltre diversi studi riportano interventi complessi (es. OMT assieme a counseling o esercizi) rendendo così difficile capire quale intervento abbia avuto quale effetto.

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