Marco Chiera
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23/06/2022 - Ultimo aggiornamento 03/04/2024

Danielle Cooley, James Bailey, Richard Jermyn | Anno 2021

Confronto dei costi dell’OMT per pazienti con lombalgia cronica

Patologia:

Lombalgia (mal di schiena)

Tipo di studio:

Studio osservazionale prospettico

Data di pubblicazione della ricerca:

15-04-2021

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare le spese sanitarie legate alla gestione della lombalgia cronica comparando le cure standard con l’aggiunta dell’OMT rispetto alle sole cure standard
  • Outcome misurati:
    • Primario: la media totale delle spese sanitarie ($) che ogni paziente ha sostenuto durante il periodo dello studio
    • Secondari: ricorso a servizi sanitari (es. chirurgia, radiografie, farmaci, fisioterapia)

Partecipanti

  • Numero: 146 persone
  • Criteri di inclusione: età 18-84 anni, con diagnosi di lombalgia cronica per più di 3 mesi (confermata dai seguenti codici ICD-10: M54.5, M54.16, G57.01, G57.02, M48.062, M48.062, M47.816, M48.07, M54.41, M54.42) e trattati presso la School of Osteopathic Medicine alla Rowan University del New Jersey, il centro Pain Associates del New Jersey e la Michigan State University.
  • Criteri di esclusione: storia o presenza di neuropatia diabetica, anormalità congenite lombari o sacrali, fratture lombari, mieloma multiplo, metastasi ossee, chirurgia spinale o lombalgia da meno di 3 mesi.
  • Gruppi di studio: due gruppi ottenuti sulla base della specializzazione del terapista che seguiva i singoli soggetti
    • Gruppo 1: cure standard con l’aggiunta dell’OMT, 71 persone (59 donne e 12 uomini, età media 58 anni)
    • Gruppo 2: solo cure standard, 75 persone (49 donne e 26 uomini, età media 54 anni)

Interventi e valutazioni

  • All’inizio e alla fine dello studio, valutazione del dolore tramite Pain Intensity Numerical Rating Scale (PI-NRS) e della disabilità tramite Roland Morris Disability Questionnaire (RMDQ)
  • i dati sulle spese sanitarie sono stati acquisiti tramite l’analisi delle cartelle mediche
  • ogni paziente è stato seguito per 4 mesi
  • cure standard: prescrizione farmacologica (oppioidi, antinfiammatori non steroidei, rilassanti muscolari), iniezioni di steroidi, diagnostica per immagini, fisioterapia, psicoterapia, neurostimolatori del midollo spinale, inserimento di pompe spinali e altre terapie
  • cure standard con l’aggiunta dell’OMT: cure standard con OMT personalizzato sulla base del paziente

Risultati

  • Outcome primario: la differenza nelle spese sanitarie fra i due gruppi non è stata significativa da un punto di vista statistico, nonostante il gruppo di cure standard con l’aggiunta dell’OMT abbia riportato una spesa media totale inferiore (831$ contro 998$).
  • Outcome secondari: l’utilizzo di servizi sanitari è risultato nettamente inferiore nel gruppo che ha seguito le cure standard con l’aggiunta dell’OMT rispetto a chi ha seguito solo le cure standard. Nel gruppo OMT solo 1 persona su 50 è ricorsa a terapie interventistiche (es. chirurgia), rispetto a 2 persone su 5 nell’altro gruppo, e solo 1 persona su 20 ha richiesto indagini radiologiche, contro 1 persona su 5 nell’altro gruppo.

Inoltre, le persone che sono state trattate con l’osteopatia hanno ricevuto meno oppioidi rispetto a chi non è stato trattato (1 persona su 5 contro 1 persona su 2).

Mentre entrambi i gruppi hanno visto una riduzione statisticamente significativa della disabilità misurata tramite RMDQ, solo il gruppo con cure standard ha assistito ad una diminuzione statisticamente significativa del dolore misurato tramite PI-NRS, benché l’entità della diminuzione sia risultata la stessa in entrambi i gruppi.
Non vi sono state differenze fra i due gruppi nel consultare eventuali specialisti, nell’uso della fisioterapia o di farmaci in generale.

Discussione

Benché non ci sia una differenza significativa nei costi sostenuti fra i due gruppi, i risultati possono essere considerati incoraggianti in quanto mostrano proprio che non vi è differenza nonostante, rispetto alle cure standard, un gruppo abbia dovuto sostenere anche il costo dell’osteopata.
Inoltre, il gruppo con OMT, che comunque ha avuto una spesa sanitaria media inferiore all’altro gruppo (831$ contro 998$), ha riportato un minor uso di altri servizi sanitari. Questo evento spiega come mai, nonostante l’aggiunta della spesa per la visita osteopatica, i costi non siano stati più alti nel gruppo con OMT, ma anzi siano stati leggermente più bassi.
Infatti questo gruppo ha usato nettamente meno terapie interventistiche come la chirurgia, le quali risultano molto costose (il gruppo con le sole cure standard ha speso in media 2400$ per questi interventi, contro appena 175$ nel gruppo che ha ricevuto anche il OMT).

Molto probabilmente, le motivazioni sono due:

  • da un lato, dato che gli osteopati tendono ad eseguire un’analisi molto attenta dello stato di salute anatomica, vi è una maggiore probabilità di identificare possibili disfunzioni senza eventuali esami radiologici.
  • Dall’altro lato, a seguito di un trattamento osteopatico, vi è la tendenza a valutare l’effetto dell’OMT prima di ricorrere a chirurgia o altre terapie, i quali comunque presentano una serie di rischi insiti nell’essere terapie interventistiche.

Gli stessi discorsi possono valere per la riduzione, sempre verificatasi nel gruppo con OMT aggiunto alle cure standard, nell’uso di oppioidi, i cui effetti collaterali organici e di alterazione ormonale si manifestano fortemente in caso di abuso o uso continuo.
Infine, dalle analisi svolte, né il sesso né l’età sembrano aver influenzato i risultati dello studio, lasciando quindi intendere che la diminuzione dei costi e di servizi quali chirurgia e diagnosi radiografica si possano considerare legati all’efficacia dell’OMT.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: uno dei primi studi a mostrare l’impatto economico che può avere l’OMT, in aggiunta alle cure standard, nel gestire pazienti con lombalgia cronica; uno dei primi studi a mostrare come l’OMT possa influenzare indirettamente i costi riducendo il ricorso ad altri servizi sanitari.
Tenuto conto che le attuali evidenze scientifiche riportano un’utilità estremamente bassa della chirurgia in caso di lombalgia cronica aspecifica (ossia senza nessuna causa patologica specifica quali fratture o tumori), il risultato di questo studio sottolinea l’importanza di guardare verso altre terapie, come appunto l’osteopatia.

Limiti: lo studio è stato eseguito su una popolazione particolarmente omogenea (soprattutto donne bianche fra i 40 e i 60 anni) e solo per 4 mesi, senza verificare cosa sia successo dopo che lo studio è finito. Inoltre, per valutare al meglio le spese sanitarie sostenute, sarebbe servito un maggior numero di persone.

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