Redazione
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04/08/2025 - Ultimo aggiornamento 20/08/2025

Jing Gao, Eliaz Lynch, Michele Coleman, John Moore, David Park, Benjamin Wilde | Anno 2025

Elastografia ad ultrasuoni ad onde di taglio per valutare le disfunzioni somatiche al collo e gli effetti dell’OMT

Patologia:

Cervicalgie (dolore alla cervicale e torcicollo)

Tipo di studio:

Trial randomizzato controllato

Data di pubblicazione della ricerca:

01-07-2025

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare la fattibilità di usare le onde di taglio misurate con elastografia ad ultrasuoni come marcatori per discriminare fra tessuti con o senza disfunzione somatica, e quindi per valutare gli effetti dell’OMT, in pazienti con cervicalgia cronica.
  • Outcome misurati:
    • Outcome primari: valutazione della presenza di disfunzioni somatiche tramite la velocità dell’onda di taglio (SWV) e il coefficiente di anisotropia relativa dell’onda di taglio (SWRAC) misurati con elastografia ad ultrasuoni.

Partecipanti

  • Numero: 158 persone (90 donne e 68 uomini, età media 49 anni).
  • Criteri di inclusione: età ≥ 18 anni; dolore cervicale cronico della durata di almeno 3 mesi; tolleranza alla posizione prona per l’esame ecografico, le valutazioni osteopatiche e l’OMT.
  • Criteri di esclusione: malignità al collo, trauma, frattura o intervento chirurgico negli ultimi 6 mesi; presenza di grave stenosi cervicale; uso di oppioidi durante il periodo di studio; trattamento con agopuntura, chiropratica o dry needling durante il periodo di studio.
  • Gruppi di studio: 3 gruppi ottenuti tramite valutazioni TART e randomizzazione
    • Gruppo 1: disfunzione somatica (TART ≥ 13) trattata con OMT, 73 persone (età media 52 anni).
    • Gruppo 2: disfunzione somatica (TART ≥ 13) trattata con OMT sham (fittizio), 13 persone (età media 51 anni).
    • Gruppo 3: controllo (TART < 13), 51 persone (23 donne e 28 uomini, età media 32 anni).
      • 21 ulteriori persone con disfunzione somatica sono state usate per un allenamento pre-OMT all’uso degli ultrasuoni.

Interventi e valutazioni

  • Valutazione del dolore tramite Numerical Rating Scale all’inizio dello studio.
  • Valutazione delle disfunzioni somatiche sul muscolo trapezio superiore tramite TART.
  • Valutazione delle disfunzioni somatiche sul muscolo trapezio superiore tramite elastografia ad ultrasuoni ad onde di taglio sia nel piano longitudinale sia nel piano trasversale prima e dopo l’intervento.
    • Sono stati misurati la velocità dell’onda di taglio (SWV) e il coefficiente di anisotropia relativa dell’onda di taglio (SWRAC).
  • 1 sessione.
  • OMT:
    • eseguito sulle disfunzioni somatiche specifiche;
    • tecniche ad energia muscolare, ad alta velocità bassa ampiezza, di rilascio posizionale facilitato, rilascio miofasciale, counterstrain.
  • Controllo:
    • OMT sham: tenere entrambe le mani su strutture accoppiate bilateralmente per 90 secondi, senza intenzione di trattare. Le zone includevano: area posteriore al processo mastoideo, area laterale al processo trasverso della colonna cervicale, bordo laterale delle scapole e sotto la spina della scapola e le clavicole;
    • nessun trattamento.
  • OMT e sham eseguiti da un medico osteopata certificato o da un assistente.
  • Elastografia eseguita da un operatore con più di 30 anni di esperienza.
  • I partecipanti dovevano evitare attività fisiche intense e farmaci antidolorifici nei due giorni precedenti l’elastografia.

Risultati

  • Outcome primari:
    • sono emerse differenze statisticamente significative nella SWV e nello SWRAC tra i muscoli trapezi superiori con e senza disfunzione somatica. La SWV longitudinale è risultata più alta nei muscoli con disfunzione somatica rispetto ai muscoli normali in tutti i gruppi di età (soprattutto negli anziani), mentre la SWV trasversale è risultata più alta solo negli anziani. Lo SWRAC è risultato più alto in caso di disfunzione somatica, mostrando differenze maggiori nella popolazione giovane rispetto ad adulti ed anziani;
    • l’OMT ha diminuito in maniera statisticamente significativa la rigidità muscolare misurata dalla SWV longitudinale. Anche i punteggi TART totali sono diminuiti in maniera statisticamente significativa dopo l’OMT;
    • non sono stati osservati cambiamenti statisticamente significativi nella SWV o nei punteggi TART dopo i trattamenti sham;
    • fra i vari indici, la SWV longitudinale ha mostrato la più alta correlazione positiva con il punteggio TART totale e la più alta accura diagnostica (AUC = 0,86).
    • l’affidabilità inter- e intra-osservatore nella misurazione della SWV muscolare è risultata forte (ICC da 0,80 a 0,99).

Discussione

Lo studio ha mostrato che le misurazioni della SWV longitudinale muscolare hanno una moderata performance diagnostica per identificare la disfunzione somatica del collo e per valutare gli effetti dell’OMT sui muscoli. La SWV longitudinale è risultata elevata nei pazienti con disfunzione somatica del collo ed è tornata a valori normali dopo l’OMT.

La forte correlazione tra SWV longitudinale e punteggi TART offre ai clinici uno strumento quantificabile e non invasivo per confermare le valutazioni palpatorie manuali, che tradizionalmente si basano sull’interpretazione soggettiva. Questo risultato potrebbe migliorare l’affidabilità inter-osservatore e ridurre i bias nella formazione e nella valutazione clinica.

Lo studio ha anche evidenziato che la SWV longitudinale aumenta e la SWV trasversale diminuisce negli individui anziani sani, mentre lo SWRAC aumenta negli anziani, riflettendo cambiamenti degenerativi legati all’età come l’aumento di grasso intramuscolare (tessuto più morbido a livello trasversale) e fibrosi (tessuto più rigido a livello longitudinale). La maggiore rigidità muscolare emersa con la SWV nei giovani può indicare particolare presenza di contrazioni, spasmi e ipertonia.

In accordo con la letteratura, è risultata più efficace a livello di accuratezza diagnostica la SWV longitudinale. Sebbene lo SWRAC sia stato proposto per aggiungere valore diagnostico in altre patologie muscolari, in questo studio non ha migliorato la performance diagnostica dell’elastografia nel determinare la disfunzione somatica del collo.

I limiti di questo studio riguardano: il piccolo campione di persone reclutate; l’aver incluso solo persone con cervicalgia cronica (e non acuta, ad esempio); la mancanza di strumenti diagnostici di comparazione; la valutazione dei muscoli esclusivamente a riposo e non in stato di contrazione (procedura che potrebbe fornire ulteriori indicazioni); l’aver usato solo uno specifico strumento di elastografia; una randomizzazione non perfettamente riuscita.

L’integrazione dell’elastografia può quindi facilitare il monitoraggio longitudinale dell’efficacia del trattamento osteopatico, oltre che rafforzare la pratica basata sull’evidenza dell’OMT fornendo un marcatore standardizzato per valutarne e validarne l’impatto fisiologico.

A livello di ricerca, il risultato emerso in questo studio può spingere a definire studi più robusti in merito alla rilevazione delle disfunzioni somatiche. Dall’altra parte, necessita una rivisitazione dei curricula di studio in quanto serve un’adeguata preparazione per usare l’elastografia.

Futuri studi dovranno concentrarsi su popolazione diverse e più grandi, integrare strumenti comparativi diversi, valutare la durata degli effetti indotti dall’OMT sulla SWV per meglio definire protocolli di trattamento, comparare gli effetti di diverse tecniche fra loro e definire una soglia di cambiamento minimo significativa dal punto di vista clinico per la SWV.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: valutazione oggettiva delle disfunzioni somatiche; buona descrizione dei risultati; buona discussione dei risultati; analisi dei limiti dello studio; indicazioni sul futuro della ricerca; ricerca di una significatività clinica.

Limiti: come indicato dagli autori, bassa numerosità campionaria (quante persone reclutare), randomizzazione non ben riuscita e generalizzabilità limitata a causa delle caratteristiche del campione e dello strumento usato. Manca una valutazione degli effetti avversi.

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