Redazione
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04/11/2025 - Ultimo aggiornamento 04/11/2025

Alice I. Chen, Shahrokh Golshan, Marc S. Schwartz, Rick A. Friedman | Anno 2025

Studio Retrospettivo del Trattamento Manipolativo Osteopatico sulla Durata di Degenza e sull’Uso di Oppioidi Dopo Resezione di Schwannoma Vestibolare

Ambito:

Schwannoma vestibolare

Tipo di studio:

Studio osservazionale retrospettivo

Data di pubblicazione della ricerca:

14-08-2025

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare gli effetti dell’OMT nell’assistenza acuta post-chirurgica dei pazienti dopo la resezione di schwannoma vestibolari.
  • Outcome misurati:
    • Outcome primari: valutazione della durata totale della degenza ospedaliera.
    • Outcome secondari: valutazione dell’uso giornaliero e totale di oppioidi.

 

Partecipanti

  • Numero: 502 persone (187 donne e 315 uomini, età media 48,5 anni).
  • Criteri di inclusione: età pari o superiore a 18 anni; resezione microchirurgica primaria di uno schwannoma vestibolare.
  • Criteri di esclusione: chirurgia di revisione; dati mancanti sulla chirurgia di revisione; dati mancanti sulle misurazioni degli outcome primari e secondari.
  • Gruppi di studio: 2 coorti
    • Gruppo 1: OMT, 284 persone (99 donne e 185 uomini, età media 48,8 anni).
    • Gruppo 2: No OMT, 218 persone (88 donne e 130 uomini, età media 48,1 anni).
      • Il gruppo 2 conteneva un numero maggiori di persone asiatiche.

Interventi e valutazioni

  • Valutazione della durata totale della degenza ospedaliera e dell’uso giornaliero e totale di oppioidi.
  • Da 1 a 7 sessioni, al massimo giornaliere, della durata di 30-65 minuti.
  • OMT:
    • trattamento applicato dal primo giorno post-operatorio;
    • trattamento basato sull’esame strutturale osteopatico con rilevazione di disfunzioni somatiche su tutto il corpo;
    • tecniche di bilanciamento della tensione legamentosa, di bilanciamento della tensione membranosa e di rilascio miofasciale.
  • L’OMT è stato eseguito da un medico con certificazione in medicina neuromuscoloscheletrica osteopatica.

Risultati

  • Outcome primario:
    • i pazienti che hanno ricevuto OMT hanno avuto una degenza ospedaliera significativamente più breve rispetto ai pazienti che non hanno ricevuto OMT (3,42 ± 1,41 giorni vs 3,96 ± 2,35 giorni);
    • il gruppo OMT ha mostrato una probabilità maggiore di essere dimesso entro la fine del giorno 2 rispetto al gruppo No OMT (37,0% vs 25,7%) in maniera statisticamente significativa.
  • Outcome secondario:
    • non è stata riscontrata una differenza significativa nell’uso totale di oppioidi tra i due gruppi;
    • il gruppo OMT ha ridotto l’uso di farmaci più rapidamente nel tempo rispetto al gruppo No OMT in maniera statisticamente significativa.
  • Ulteriori analisi:
    • è emersa una correlazione statisticamente significativa tra durata della degenza ospedaliera e il numero totale di sessioni OMT;
    • è emersa una relazione statisticamente significativa tra il numero di sessioni OMT e l’uso giornaliero di oppioidi;
    • non sono state riscontrate differenze nei tassi di complicanze post-operatorie o di riammissione a 30 giorni.

Discussione

L’integrazione dell’OMT nel periodo post-operatorio acuto dopo la resezione di schwannoma vestibolare può favorire la riduzione sia della degenza ospedaliera sia dell’uso giornaliero di oppioidi nel tempo. Questa riduzione della durata della degenza di circa 12 ore potrebbe tradursi in un potenziale risparmio sui costi ospedalieri e nel miglioramento dell’efficienza ospedaliera, benché la traduzione clinica degli effetti rilevati dipenda molto da ospedale a ospedale.

In merito all’uso degli oppioidi, invece, oltre ad una più veloce diminuzione del loro utilizzo, lo studio ha anche evidenziato una minor variabilità nell’uso di oppioidi per i pazienti nel gruppo OMT, suggerendo una gestione del dolore meno altalenante. Data però la natura complessa del dolore e la necessità dell’uso di oppioidi post-operazione chirurgica, servono studi che valutino l’uso di oppioidi su un periodo più lungo, anche dopo la dimissione ospedaliera, al fine di verificare se l’OMT ha un effettivo effetto sull’uso di oppioidi.

Se un punto di forza dello studio è stata la grande numerosità campionaria (quante persone sono state reclutate), dei limiti sono invece stati: differenze nelle prescrizioni di oppioidi; mancanza di un’effettiva randomizzazione, con il rischio che una serie di pazienti siano stati indirizzati al gruppo OMT nella speranza di ottenere determinati risultati (introducendo così un bias); mancanza di outcome che valutano direttamente lo stato di salute dei pazienti (es. sintomi legati al recupero vestibolare).

In conclusione, lo studio suggerisce che l’OMT può essere un trattamento aggiuntivo efficace nel management post-operatorio in caso di schwannoma vestibolare.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: buona presentazione dei risultati; analisi dei limiti dello studio; analisi delle ricadute economiche e pragmatiche dell’OMT in ambito ospedaliero; minimizzazione dei fattori confondenti grazie all’alto numero di persone incluse e all’aver effettuato lo studio in unico centro.

Limiti: oltre ai limiti presentati dagli autori, manca un’analisi degli effetti avversi dell’OMT.

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