Redazione
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15/10/2025 - Ultimo aggiornamento 15/10/2025

Giuseppe Giovannico, Matteo Cioeta, Gabriele Giannotta, Silvia Bargeri, Fabrizio Brindisino, Leonardo Pellicciari | Anno 2025

Efficacia delle manipolazioni thrust ad alta velocità bassa ampiezza sulla colonna in pazienti con radicolopatia: una revisione sistematica con meta-analisi

Ambito:

Radicolopatia

Tipo di studio:

Revisione sistematica con meta-analisi

Data di pubblicazione della ricerca:

01-10-2025

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare l’efficacia delle manipolazioni ad alta velocità bassa ampiezza nei pazienti affetti da radicolopatia cervicale, toracica e lombare.
  • Outcome misurati:
    • Primari: valutazione del dolore tramite Numerica Pain Rating Scale (NPRS) o Visual Analog Scale (VAS) e della disabilità tramite Neck Disability Index (NDI) o Oswestry Disability Index (ODI).
    • Secondari: valutazione del range of motion (ROM), della qualità della vita e degli effetti avversi.

Metodi

  • Articoli analizzati: 11
  • Stringa di ricerca:
    • uso di parole chiave, come termini liberi o MeSH, riguardanti le manipolazioni ad alta velocità bassa ampiezza, le radicolopatie cervicali, dorsali e lombari, il dolore e la disabilità.
  • Criteri di inclusione:
    • studi randomizzati controllati;
    • studi su partecipanti adulti (età ≥18 anni) con diagnosi di radicolopatia cervicale, toracica o lombare ottenuta tramite criteri clinici (come parestesie, debolezza, riflessi anormali), test di riferimento (es. test di Spurling), elettromiografia o potenziali evocati;
    • studi in cui gli interventi consistevano in tecniche ad alta velocità bassa ampiezza dirette alla colonna cervicale, toracica o lombare;
    • studi in cui le tecniche ad alta velocità bassa ampiezza erano incluse come terapia aggiuntiva, purché gli effetti potessero essere isolati;
    • studi che riportavano outcome relativi a intensità del dolore, disabilità, ROM e/o qualità della vita legata alla salute.
  • Criteri di esclusione:
    • studi che reclutavano pazienti con dolore cervicale, toracico o lombare senza diagnosi di radicolopatia;
    • studi che confrontavano diverse tecniche ad alta velocità bassa ampiezza nella stessa regione spinale;
    • studi che confrontavano tecniche ad alta velocità bassa ampiezza più esercizio contro thrust da soli.

Caratteristiche degli studi

  • 11 RCT.
  • 6 studi su radicolopatia cervicale.
  • 5 studi su radicolopatia lombare.
  • Valutazione della qualità degli studi tramite il Revised Cochrane Risk of Bias tool 2 (RoB 2).
    • nessuno studio è risultato a basso rischio di bias. 9 studi sono risultati ad alto rischio, mentre 2 presentavano alcune preoccupazioni.
  • Valutazione della qualità dell’evidenza tramite Grading of Recommendation, Assessment, Development and Evaluation (GRADE).
    • La certezza dell’evidenza variava da molto bassa a moderata.

Partecipanti

  • Numero nello studio più piccolo: 32 persone, di cui 16 nel gruppo di intervento e 16 nel gruppo di controllo.
  • Numero nello studio più grande: 213 persone, di cui 115 nel gruppo di intervento e 98 nei gruppi di controllo.
  • Numero totale: 991 persone, di cui 487 nei gruppi di intervento e 504 nei gruppi di controllo.

Interventi e valutazioni

  • Valutazione del dolore tramite NPRS o VAS, della disabilità tramite NDI o ODI, del ROM, della qualità della vita e degli effetti avversi subito dopo i trattamenti, dopo 1 mese, dopo 3-6 mesi e dopo 12 mesi.
  • Trattamento:
    • tecniche ad alta velocità bassa ampiezza, da sole o in aggiunta a fisioterapia convenzionale.
  • Controllo:
    • tecniche ad alta velocità bassa ampiezza sham (fittizie), interventi non convenzionali secondo le linee guida sanitarie nazionali, fisioterapia convenzionale da sola, mobilizzazione spinale con movimento della gamba, sola mobilizzazione spinale.

Risultati

  • Outcome primari:
    • thrust vs sham:
      • le tecniche ad alta velocità bassa ampiezza sono state associate a una riduzione statisticamente significativa del dolore a breve e medio termine nella radicolopatia lombare e ad un miglioramento statisticamente significativo della disabilità nell’immediato nella radicolopatia cervicale;
    • thrust vs interventi non convenzionali:
      • le tecniche ad alta velocità bassa ampiezza hanno migliorato in maniera statisticamente significativa il dolore a breve termine e il dolore e la disabilità a medio termine nella radicolopatia lombare. Tuttavia, non sono emersi effetti a lungo termine su dolore e disabilità;
    • thrust + fisioterapia vs fisioterapia da sola:
      • l’aggiunta di le tecniche ad alta velocità bassa ampiezza alla fisioterapia ha portato a un miglioramento statisticamente significativo del dolore e della disabilità a breve e medio termine nella radicolopatia lombare;
    • thrust vs mobilizzazione spinale con movimento della gamba:
      • le tecniche ad alta velocità bassa ampiezza hanno mostrato risultati peggiori nel breve, medio e lungo termine nella radicolopatia lombare;
    • thrust toracico vs mobilizzazione spinale cervicale:
      • le tecniche ad alta velocità bassa ampiezza toraciche potrebbero migliorare il dolore a breve termine rispetto alla mobilizzazione spinale.
  • Outcome secondari:
    • Qualità della vita:
      • su 2 studi, uno studio non ha trovato differenze rispetto al controllo (sham), mentre uno studio ha trovato risultati migliori per il controllo (mobilizzazione spinale);
    • ROM:
      • 2 studi hanno riportato risultati migliori per i controlli (sham e mobilizzazione spinale con movimento della gamba);
    • Effetti avversi:
      • nessuno studio ha valutato eventi avversi.

Discussione

Questo studio suggerisce che le tecniche ad alta velocità bassa ampiezza possano ridurre il dolore e la disabilità a breve termine nei pazienti con radicolopatia cervicale rispetto a terapie diverse (come tecniche sham, interventi non convenzionali e mobilizzazione spinale). La certezza delle prove è però risultata da molto bassa a moderata. Per la radicolopatia lombare, le tecniche ad alta velocità bassa ampiezza potrebbero ridurre il dolore e la disabilità sia a breve sia a medio termine rispetto ad altre terapie, con una certezza delle prove tuttavia da molto bassa a bassa. D’altro canto, le tecniche ad alta velocità bassa ampiezza non sono risultate superiori ad alcuni interventi non raccomandati per migliorare il dolore a breve termine e la disabilità a lungo termine. Inoltre, le tecniche ad alta velocità bassa ampiezza sono risultate inefficaci a medio termine rispetto alle tecniche di mobilizzazione spinale con movimento della gamba.

Molto probabilmente, l’efficacia riportata a breve termine delle tecniche ad alta velocità bassa ampiezza è stata dovuta alla storia naturale della radicolopatia, ad effetti placebo legati alle aspettative del paziente e all’alleanza terapeutica e all’uso di misure soggettive come la soddisfazione del paziente. Probabilmente, a livello biologico sono intervenuti effetti neuroendocrini (come il rilascio di oppioidi endogeni e serotonina) piuttosto che una stimolazione meccanica diretta, il che potrebbe spiegare la discrepanza tra il sollievo dal dolore a breve termine e la mancanza di miglioramento funzionale a lungo termine.

Gli studi analizzati presentano diverse problematiche che inducono a interpretare i risultati con cautela: vi sono infatti un alto rischio di bias (RoB) e un’alta eterogeneità tra gli studi, con problemi nella scelta e misurazione degli outcome e nella randomizzazione; manca una valutazione standardizzata per la diagnosi di neuropatia, cosa che potrebbe alterare gli outcome misurati; mancano valutazioni immediate post-trattamento, essenziali per cogliere gli effetti transitori e le potenziali reazioni avverse; mancano valutazioni di esiti centrati sul paziente come la qualità della vita, la disabilità e la soddisfazione del paziente.

Studi futuri dovranno mirare ad essere ben progettati da un punto di vista metodologico, ad usare criteri diagnostici standardizzati e unificati per il dolore neuropatico, ad integrare valutazioni immediate post-manipolazione e a focalizzarsi sulla fase acuta per ridurre la cronicizzazione, oltre che su disabilità, qualità della vita, soddisfazione). Queste modifiche aiuterebbero a generare risultati più affidabili e clinicamente applicabili.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: buona analisi del razionale delle tecniche ad alta velocità bassa ampiezza; buona presentazione e discussione dei risultati; analisi dei limiti della ricerca esistente; intenzione di analizzare gli effetti avversi.

Limiti: come indicato dagli autori, alcuni studi potrebbero non essere stati inclusi nella revisione nonostante un’estensiva strategia di ricerca.

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