
Redazione
|
20/08/2025 - Ultimo aggiornamento 20/08/2025
Anke Langenfeld, Mirjam Baechler, Jaap Swanenburg, Malin Mühlemann, Luana Nyirö, Daniel Streuli, Brigitte Wirth, Petra Schweinhardt | Anno 2025
Revisione sistematica sugli effetti biomeccanici della manipolazione spinale ad alta velocità bassa ampiezza
Ambito:
Manipolazioni ad alta velocità bassa ampiezza
Tipo di studio:
Revisione sistematica
Data di pubblicazione della ricerca:
18-07-2025

Scopo dello studio
- Obiettivo: raccogliere le evidenze sugli effetti biomeccanici delle manipolazioni ad alta velocità bassa ampiezza e valutarne i legami con l’efficacia clinica.
- Outcome misurati:
- Primari: valutazione del range of motion (ROM), dei cambiamenti nella distanza tra le superfici articolari delle articolazioni zigoapofisarie e della rigidità spinale (resistenza alla deformazione elastica di un’articolazione).
- Secondari: valutazione degli outcome riferiti dai pazienti (es. dolore, disabilità) in relazione agli effetti biomeccanici.
Metodi
- Articoli analizzati: 33
- Stringa di ricerca:
- uso di parole chiave, come termini liberi o MeSH, riguardanti le manipolazioni ad alta velocità bassa ampiezza, le zone cervicali, dorsali e lombari, il ROM, le articolazioni zigoapofisarie e le loro caratteristiche, gli effetti a livello vascolare, nervoso e tissutale.
- Criteri di inclusione:
- studi peer-reviewed;
- studi randomizzati controllati;
- studi in inglese;
- studi sugli effetti biomeccanici (cambiamenti nel ROM, distanza e rigidità articolare) a seguito di thrust manuali, strumentali o applicati con apparecchiature;
- studi su esseri umani sintomatici o asintomatici;
- studi che hanno usato le manipolazioni ad alta velocità bassa ampiezza come intervento singolo o combinato, purché il loro effetto potesse essere isolato;
- studi che hanno utilizzano la mobilizzazione come intervento di controllo rispetto ai thrust sono stati accettati.
- Criteri di esclusione:
- studi che hanno riportato esclusivamente outcome neurofisiologici o soggettivi;
- studi che hanno utilizzato qualsiasi forma di modellazione, come i modelli a elementi finiti.
Caratteristiche degli studi
- 33 RCT.
- 27 studi hanno indagato l’effetto dei thrust sul ROM.
- 4 studi hanno indagato l’effetto dei thrust sulle distanze articolari zigoapofisarie.
- 1 studio ha indagato l’effetto dei thrust sulla rigidità spinale.
- Valutazione della qualità degli studi tramite il Revised Cochrane Risk of Bias tool 2 (RoB 2).
- 16 studi sono stati classificati a basso rischio di bias, mentre 17 studi hanno mostrato alcune preoccupazioni.
Partecipanti
- Numero nello studio più piccolo: 11 persone, di cui 5 nel gruppo di intervento e 6 nel gruppo di controllo.
- Numero nello studio più grande: 330 persone, di cui 110 nel gruppo di intervento e 220 nei gruppi di controllo.
- Numero totale: 2.279 persone, di cui 1.196 nei gruppi di intervento e 1.118 nei gruppi di controllo.
Interventi e valutazioni
- Valutazione del ROM tramite vari strumenti (es. goniometri cervicali, inclinometri digitali, sistemi di motion capture elettromagnetici e il test di Schober modificato per il ROM lombare), dei cambiamenti nella distanza tra le superfici articolari delle articolazioni zigoapofisarie tramite risonanza magnetica e della rigidità spinale tramite un indentatore.
- Valutazione del dolore tramite scale numeriche (es. Visual Analog Scale) e della disabilità tramite questionari.
- Manipolazione ad alta velocità bassa ampiezza:
- applicate manualmente, con strumenti portatili (IAM) o con apparecchiature robotiche;
- da sole o in aggiunta ad altre terapie non chirurgiche come fisioterapia, mobilizzazione neurodinamica, laser terapia, esercizi, massaggi, termoterapia ed elettroterapia;
- da 1 sessione singola a 8 sessioni nell’arco di 4 settimane.
- Controllo:
- tecniche ad alta velocità bassa ampiezza sham (fittizie), mobilizzazione, esercizi, terapie non chirurgiche (es. massaggi, elettroterapie), mantenere semplici posizioni (es. riposo supino) o nessun trattamento.
Risultati
- Outcome primari:
- ROM cervicale:
- effetti locali (manipolazioni cervicali su ROM cervicale): 9 studi su 16 hanno mostrato un aumento del ROM cervicale;
- effetti regionali (manipolazioni toraciche su ROM cervicale): 8 studi hanno riportato un aumento del ROM cervicale;
- effetti di manipolazioni toraciche e cervicali combinate su ROM cervicale: 1 studio ha mostrato un aumento significativamente maggiore del ROM rispetto alla mobilizzazione;
- ROM toracico:
- gli effetti sul ROM toracico sono risultati meno chiari. Uno studio ha rilevato un miglioramento immediato nella flessione toracica attiva ma non nell’estensione, mentre un altro non ha riscontrato alcun effetto sull’estensione o sull’escursione toracica;
- ROM lombare:
- gli effetti sul ROM lombare sono stati inconcludenti. Un ampio studio ha mostrato un miglioramento nel test di Schober modificato per il gruppo di trattamento rispetto ai gruppi di controllo, ma un altro piccolo studio non ha trovato differenze significative nel ROM lombare post-trattamento;
- distanza tra le superfici articolari delle articolazioni zigoapofisarie:
- 3 studi, tutti dello stesso gruppo di ricerca, hanno fornito alcune evidenze che i thrust inducono nell’immediato una modifica nella distanza fra le articolazioni sfaccettate lombari, ma solo se eseguiti con posizionamento laterale;
- rigidità spinale:
- l’unico studio incluso che ha investigato la rigidità spinale non ha mostrato alcun effetto significativo dei thrust. La rigidità è diminuita in tutti i gruppi, inclusi quelli di controllo, senza differenze statisticamente significative tra i gruppi.
- ROM cervicale:
- Outcome secondari:
- collegamento tra effetti biomeccanici e outcome clinici:
- solo uno studio tra quelli inclusi ha collegato statisticamente gli outcome riferiti dai pazienti (specificamente il dolore al collo a riposo) al ROM. Questo studio ha riportato un’associazione in cui maggiore era l’aumento del ROM, maggiore era il miglioramento del dolore al collo.
- collegamento tra effetti biomeccanici e outcome clinici:
Discussione
Questa revisione sistematica ha evidenziato che le manipolazioni ad alta velocità bassa ampiezza, se applicati alla colonna cervicale o toracica, sembrano aumentare il ROM cervicale in maniera clinicamente significativa. Questo risultato è coerente con precedenti revisioni sistematiche e si è avuto su persone con diversi problemi quali cefalee tensive, cefalee cervicogeniche e cervicalgie. Solo in pazienti con disordini temporomandibolari i thrust non hanno avuto effetto sul ROM cervicale, forse perché potrebbe mancare in questi casi un coinvolgimento delle articolazioni cervicali superiori. Una possibile spiegazione è che la correzione delle disfunzioni nella colonna toracica superiore possa normalizzare il ROM cervicale.
Al contrario, i risultati riguardanti gli effetti locali dei thrust sulla colonna toracica e lombare, così come sulla distanza delle articolazioni zigoapofisarie e sulla rigidità spinale, sono stati inconcludenti. Per quanto riguarda il ROM toracico, servono ulteriori studi perché quelli presenti hanno usato solo strumenti elettromagnetici (es. motion capture), mentre per il ROM lombare, lo studio che non ha mostrato risultati ha coinvolto poche persone e con stenosi del canale spinale, condizione per cui forse è difficile avere importanti effetti sul ROM. L’eterogeneità significativa tra gli studi (per caratteristiche dei partecipanti, frequenza degli interventi e outcome) ha impedito l’esecuzione di una meta-analisi, il che limita la capacità di trarre conclusioni definitive.
Un limite critico della ricerca esistente è che solo uno studio ha analizzato il collegamento tra gli effetti biomeccanici e gli outcome clinici come il dolore o la disabilità. Allo stesso modo, solo uno studio ha valutato l’eventuale presenza di un ROM alterato all’inizio dello studio. Serve quindi che gli studi futuri quantifichino eventuali restrizioni del ROM all’inizio dello studio per valutare se i thrust riescano poi a normalizzarlo, valutazione che va eseguita considerando gli indicatori riguardanti il cambiamento minimo rilevabile (MDC). Inoltre, è fondamentale che le future ricerche stabiliscano un chiaro collegamento tra gli effetti biomeccanici e i risultati clinici per interpretare l’aumento del ROM come un successo terapeutico.
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: rappresentazione molto dettagliata degli studi tramite tabelle; valutazione della significatività clinica; analisi dei limiti della ricerca esistente; analisi dei limiti dello studio.
Limiti: come indicato dagli autori, sono stati inclusi solo studi in lingua inglese e non è stato possibile effettuare una meta-analisi. Mancanza di una valutazione degli effetti avversi. La discussione sui meccanismi di azione dei thrust poteva essere più approfondita.

Sei un osteopata?
Registrati ed usufruisci dei vantaggi dell'iscrizione. Crea il tuo profilo pubblico e pubblica i tuoi studi. È gratis!
Registrati ora
Scuola o Ente di Formazione?
Registrati ed usufruisci dei vantaggi dell'iscrizione. Crea il tuo profilo pubblico e pubblica i tuoi studi. È gratis!
Registrati ora
Vuoi diventare osteopata? Sei uno studente?
Registrati ed usufruisci dei vantaggi dell'iscrizione. Crea il tuo profilo pubblico e pubblica i tuoi studi. È gratis!
Registrati ora