
Redazione
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17/07/2025 - Ultimo aggiornamento 17/07/2025
Sachin Chhatwani, Caterina Degener, Lucija Rako, Christian Kirschneck, Stephan Christian Möhlhenrich, Gholamreza Danesh, Matthias Kelker | Anno 2025
Efficacia terapeutica delle ortesi craniche individuali in bambini con plagiocefalia posizionale
Patologia:
Plagiocefalia
Tipo di studio:
Studio osservazionale retrospettivo
Data di pubblicazione della ricerca:
12-06-2025

Scopo dello studio
- Obiettivo: valutare gli effetti della terapia fisioterapica-osteopatica in combinazione con l’ortesi cranica nella gestione della plagiocefalia posizionale.
- Outcome misurati:
- Outcome primari: valutazione dell’indice cefalico e della differenza diagonale a 30° tramite scansione foto-ottica.
Partecipanti
- Numero: 123 bambini (43 femmine e 80 maschi).
- Criteri di inclusione: neonati con diagnosi di plagiocefalia posizionale, presenza di un modulo anamnestico completo (domande generali, domande specifiche sul decorso della gravidanza e del parto e domande sul decorso precedente della malattia e su eventuali terapie precedenti).
- Criteri di esclusione: neonati con diagnosi di craniosinostosi e di età superiore agli 8 mesi.
- Gruppi di studio: 2 gruppi abbinati per età, sesso e classificazione di Argenta
- Gruppo 1: terapia fisioterapica-osteopatica con ortesi cranica, 95 bambini (34 femmine e 61 maschi, età media 5,4 mesi).
- Gruppo 2: terapia fisioterapica-osteopatica, 28 bambini (9 femmine e 19 maschi, età media 5,1 mesi).
Interventi e valutazioni
- Valutazione dell’indice cefalico e della differenza diagonale a 30° tramite scansione foto-ottica all’inizio e alla fine dello studio.
- Ortesi cranica:
- il casco è stato indossato per 23 ore al giorno dopo una breve fase di familiarizzazione, e regolato ogni 4-6 settimane. La terapia è stata interrotta quando l’aspetto della testa è risultato armonioso secondo la percezione estetica soggettiva dei genitori.
- Terapia fisioterapica-osteopatica.
Risultati
- Outcome primari:
- differenza diagonale: il gruppo con ortesi e terapia fisioterapica-osteopatica ha mostrato una riduzione maggiore rispetto al gruppo con sola terapia fisioterapica-osteopatica controllo con una differenza statisticamente significativa;
- indice cefalico: il gruppo con ortesi e terapia fisioterapica-osteopatica ha mostrato una riduzione maggiore rispetto al gruppo con sola terapia fisioterapica-osteopatica controllo con una differenza statisticamente significativa.
- Ulteriori analisi:
- la durata media della terapia nel gruppo con ortesi cranica è stata di 2,2 ± 0,6 mesi, mentre nel gruppo di controllo è stata di 1,6 ± 0,5 mesi.
- i maschi hanno mostrato una riduzione dell’indice cefalico maggiore rispetto alle femmine in maniera statisticamente significativa, tenuto conto che l’incidenza della plagiocefalia posizionale era risultata più alta nei maschi;
- un inizio più precoce del trattamento (entro i primi 4 mesi di vita) nel gruppo con ortesi cranica ha portato a maggiori riduzioni della differenza diagonale;
- nel gruppo con ortesi cranica sono state osservate maggiori correzioni della differenza diagonale nei casi gravi rispetto a quelli lievi e moderati. La terapia con ortesi è risultata significativamente più efficace della sola terapia fisioterapica-osteopatica in tutte le categorie di gravità della plagiocefalia.
Discussione
L’ortesi cranica individuale in combinazione con la terapia fisioterapica-osteopatica ha mostrato di agire in maniera efficace per la plagiocefalia posizionale, mostrando una maggiore riduzione dei parametri di indice cefalico e differenza diagonale rispetto alla sola terapia fisioterapica-osteopatica, la quale non sembra efficace se applicata per una breve durata. Tuttavia, la durata del trattamento nel gruppo di controllo potrebbe essere stata insufficiente per dimostrare la piena efficacia della sola terapia fisioterapica-osteopatica.
In accordo con la letteratura e le linee guida, i dati suggeriscono che un inizio più precoce del trattamento (tra 0 e 4 mesi) possa contribuire a migliori risultati e a una durata più breve della terapia con ortesi. Il risultato che i maschi hanno mostrato una maggiore riduzione dell’indice cranico può dipendere dalla maggiore crescita complessiva del cranio nei maschi durante il periodo di tempo esaminato. La maggiore riduzione della differenza diagonale nei casi gravi può dipendere dalla maggiore compliance e motivazione dei genitori.
Una limitazione dello studio è la sua natura osservazionale retrospettiva. La decisione di interrompere la terapia con ortesi sulla base della percezione estetica soggettiva dei genitori può essere stato un altro fattore limitante per lo studio e la terapia: serve quindi la necessità di una metodologia standardizzata per la valutazione e il trattamento futuro della plagiocefalia. Inoltre, l’uso di misurazioni digitali rende difficile il paragone con studi dove sono state effettuati misurazioni analogiche.
La recensione di Osteopedia
A cura di Marco Chiera
Punti di forza: buona descrizione dei risultati e della letteratura sul tema della plagiocefalia posizionale.
Limiti: manca un’analisi degli effetti avversi; i due gruppi di studi sono stati di dimensioni sbilanciate (uno il triplo dell’altro). Manca una descrizione approfondita della terapia fisioterapica-osteopatica: non è infatti chiaro che tipo di terapia sia stata fatta, da chi e con quali modalità. Di conseguenza, non è chiaro rispetto a cosa l’ortesi cranica sia migliore.

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