Redazione
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13/06/2025 - Ultimo aggiornamento 13/06/2025

Christophe Elleau, Corine Missmahl, Wafae Belcadi, Valérie Aurillac-Lavignolle, Loic Sentilhes | Anno 2025

Valutazione dell’efficacia del trattamento osteopatico sulla diade madre-neonato in caso di allattamento doloroso in un reparto maternità nonostante l’applicazione di tutti i consueti aiuti: studio interventistico randomizzato a due bracci paralleli senza accecamento

Ambito:

Dolore durante l'allattamento

Tipo di studio:

Trial randomizzato controllato

Data di pubblicazione della ricerca:

24-04-2025

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: valutare l’efficacia dell’OMT per migliorare l’allattamento al seno in caso di allattamento doloroso non responsivo agli aiuti usuali.
  • Outcome misurati:
    • Outcome primari: valutazione del tasso di allattamento al seno (esclusivo o misto).
    • Outcome secondari: valutazione del tasso di allattamento esclusivo, dell’intensità del dolore al seno, del peso del neonato e del grado di soddisfazione materno.

Partecipanti

  • Numero: 23 diadi madri-neonato.
  • Criteri di inclusione: età materna ≥ 18 anni; neonato singolo nato a ≥ 37 settimane di gestazione, peso alla nascita ≥ 2,5 kg ed età ≥ 36 ore di vita; dolore durante l’allattamento > 7 (su una scala 0-10) in uno o entrambi i seni; fallimento del supporto usuale fornito durante l’ospedalizzazione; scelta di allattamento esclusivo o misto; capacità di parlare e capire il francese; affiliazione alla sicurezza sociale.
  • Criteri di esclusione: disturbi psichiatrici materni; per i neonati, presenza di infezioni non stabilizzate, distress respiratorio che richiede assistenza per più di 1 ora, disturbi metabolici che richiedono infusione endovenosa, tumori benigni o processi oncologici, condizioni neurologiche acute o malformazioni congenite che impediscono la lattazione normale.
  • Gruppi di studio: 2 gruppi ottenuti tramite randomizzazione
    • Gruppo 1: supporti standard + OMT, 13 diadi (età materna media 33,0 anni, età gestazionale media 39 settimane).
    • Gruppo 2: supporti standard, 10 diadi (età materna media 30,5 anni, età gestazionale media 39 settimane).
      • 3 diadi hanno lasciato lo studio dopo aver interrotto l’allattamento (2 nel gruppo OMT e 1 nel gruppo controllo);
      • 3 diadi sono mancate al follow-up;
      • sono mancati dati sul peso per 3 neonati nel gruppo OMT e per 2 neonati nel gruppo controllo.

Interventi e valutazioni

  • Valutazione del tasso di allattamento al seno (esclusivo o misto), del tasso di allattamento esclusivo, dell’intensità del dolore al seno, del peso del neonato e del grado di soddisfazione materno (domande su effetto del trattamento sull’allattamento, rapporto con il bambino e benessere) dopo 1 mese dal parto.
  • OMT:
    • ascolto tattile tramite contatto leggero con il corpo del neonato con successivo posizionamento delle mani dell’operatore sopra le mani della madre mentre questa tiene il bambino, al fine di percepire i movimenti e lavorare sulle aree di tensione fino al rilascio;
    • 1 sessione di 40 minuti;
    • dopo l’OMT al bambino, l’operatore insegnava alla madre leggere mobilizzazioni da effettuare sul neonato per aiutarla a trovare una posizione confortevole per l’allattamento.
  • Supporti standard:
    • attrezzature per l’allattamento, aiuto con l’installazione della diade e il posizionamento del neonato, consulente per la lattazione e cure di follow-up a casa.
  • L’OMT è stato somministrato da uno dei due medici osteopati.

Risultati

  • Outcome primari:
    • 1 mese dopo il parto, l’allattamento era ancora in corso in 11 diadi su 13 nel gruppo OMT rispetto a sole 3 diadi su 10 nel gruppo controllo con una differenza statisticamente significativa.
  • Outcome secondari:
    • allattamento esclusivo a 1 mese: è risultato in corso in 8 diadi su 13 nel gruppo OMT e in 1 diade su 10 nel gruppo controllo con una differenza statisticamente significativa;
    • dolore durante l’allattamento: nel gruppo OMT, solo 4 delle 11 madri che hanno continuato ad allattare hanno riportato dolore (con un punteggio massimo di 3 su 10) mentre nel gruppo controllo ben 2 delle 3 madri che hanno continuato ad allattare hanno continuato a provare dolore (punteggio massimo di 6 su 10);
    • peso del neonato: il peso mediano è risultato di 4,43 kg nel gruppo OMT e di 4,23 kg nel gruppo controllo, senza una differenza significativa, benché il guadagno di peso medio è risultato di 875 grammi nel gruppo OMT e di 679 grammi nel gruppo controllo;
    • soddisfazione materna: 10 delle 11 madri trattate con OMT che hanno continuato ad allattare hanno valutato positivamente l’impatto dell’OMT. Delle 3 madri che hanno continuato ad allattare nel gruppo controllo e che hanno consultato un osteopata dopo la dimissione, 2 hanno valuto positivamente l’OMT. Tutte le 11 madri del gruppo OMT e le 2 madri del gruppo controllo che hanno ricevuto l’OMT hanno risposto positivamente alle domande sul miglioramento del rapporto con il bambino e sul miglioramento del loro benessere o di quello del bambino.

Discussione

Lo studio ha mostrato effetti positivi dell’OMT applicato alla diade madre-neonato. A tal proposito, le osservazioni cliniche tendono a mostrare che trattare i neonati in isolamento dalle madri porta quasi sistematicamente al fallimento, poiché le difficoltà frequentemente coinvolgono sia la madre che il bambino. Trattare entrambi i membri della diade facilita la sincronizzazione necessaria per ottimizzare l’allattamento. Questo approccio è in linea con il supporto olistico all’allattamento recentemente concettualizzato come “Gestalt Breastfeeding”. E infatti il tasso di miglioramento dell’allattamento emerso nel gruppo OMT è stato in linea con le aspettative.

Il criterio di inclusione di un punteggio di dolore pari o superiore a 8 su 10 è stato scelto per affrontare l’urgenza di migliorare i tassi di allattamento, dato che un dolore così alto porta a decisioni rapide e spesso irreversibili di supplementare con latte artificiale o interrompere l’allattamento. A tal proposito, diventa importante standardizzare simili criteri di inclusione, pena ottenere risultati anche molto diversi e contrastanti, come riportato da diversi studi presenti in letteratura.

Il guadagno di peso medio dei neonati risultato maggiore nel gruppo OMT rispetto al gruppo controllo, anche se la differenza non è stata statisticamente significativa, può indicare che questi neonati hanno in effetti avuto un’assunzione di latte migliorata dall’OMT.

La forza di questo studio è stato nella descrizione dettagliata della tecnica osteopatica praticata da due decenni ma mai formalizzata. A tal proposito, è necessario che gli studi osteopatici spieghino bene le tecniche usate in quanto il termine OMT rischia di essere troppo generico e, pertanto, rischia di indurre errori nella valutazione degli articoli e nella loro replicabilità.

Un limite dello studio è stato costituito dalla difficoltà nel reclutamento e nella randomizzazione, in quanto diverse madri non volevano non essere trattate, mentre altre erano del tutto contrarie all’OMT. Inoltre, in molti casi la decisione di interrompere l’allattamento era già stata presa, specialmente quando l’inclusione nello studio veniva proposta oltre le 48 ore dopo il parto. Infine, non è stato possibile creare un gruppo placebo, il quale sarebbe comunque stato immediatamente identificato dalle partecipanti.

L’OMT ha quindi la potenzialità di essere efficace quando i metodi standard falliscono, potendosi così integrare negli approcci attuabili dal team sanitario.

Naturalmente, servono ulteriori studi per confermare i risultati, e design che permettano di superare eventuali rifiuti nella randomizzazione (es. design crossover, la randomizzazione del timing del trattamento o il design di Zelen)

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: buona descrizione dell’approccio di OMT usato; calcolo della numerosità campionaria (quante persone reclutare); buona presentazione dei risultati; buona discussione dei risultati con analisi dei limiti dello studio; presenza di follow-up.

Limiti: mancanza di valutazione degli effetti avversi, piccola dimensione del campione reclutato, problemi nel reclutamento, mancanza di un gruppo di controllo; data l’importanza (giusta) che gli autori riconoscono alla diade madre-neonato, avrebbero potuto discutere degli studi in letteratura che ne mostrano le peculiarità nell’assistenza sanitaria.

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