Redazione
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13/06/2025 - Ultimo aggiornamento 13/06/2025

Rafał Studnicki, Monika Sochaj, Karol Skup, Bartłomiej Niespodziński, Piotr Aschenbrenner, Radosław Laskowski, Piotr Łuczkiewicz | Anno 2025

L’Impatto di una Singola Manipolazione al Bacino sull’Attività del Quadricipite e la Performance: Uno Studio Randomizzato

Ambito:

Attività muscolare e performance

Tipo di studio:

Trial randomizzato controllato

Data di pubblicazione della ricerca:

08-04-2025

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Scopo dello studio

  • Obiettivo: esaminare gli effetti di una singola sessione di manipolazione dell’anca ad alta velocità bassa ampiezza sulla performance muscolare del quadricipite femorale.
  • Outcome misurati:
    • Outcome primari: valutazione dell’attivazione muscolare del retto femorale, del vasto laterale e del vasto mediale tramite elettromiografia di superficie (SEMG) e della forza isometrica durante l’estensione del ginocchio tramite Biodex System.

Partecipanti

  • Numero: 30 persone (8 donne e 22 uomini, età media 21,9 anni).
  • Criteri di inclusione: individui sani; età compresa tra 19 e 26 anni; capacità di partecipare a tutte le sessioni di intervento e valutazione.
  • Criteri di esclusione: storia di interventi chirurgici agli arti inferiori o alla colonna lombare; infortuni agli arti inferiori negli ultimi 6 mesi; dolore a caviglia, ginocchio o anca; ipermobilità dell’articolazione della caviglia; malattie reumatiche, disturbi neurologici o oncologici; disturbi del tessuto connettivo; sintomi indicativi di compressione radicolare spinale, sciatica o stenosi del canale vertebrale; precedente trattamento con manipolazione.
  • Gruppi di studio: 2 gruppi ottenuti tramite randomizzazione
    • Gruppo 1: manipolazione ad alta velocità bassa ampiezza, 15 persone (4 donne e 11 uomini, età media 21,9 anni).
    • Gruppo 2: trattamento sham (fittizio), 15 persone (4 donne e 11 uomini, età media 22,1 anni).

Interventi e valutazioni

  • Valutazione dell’attivazione muscolare del retto femorale, del vasto laterale e del vasto mediale tramite SEMG e della forza isometrica durante l’estensione del ginocchio tramite Biodex System prima e immediatamente dopo la manipolazione.
  • 1 sessione.
  • Manipolazione:
    • manipolazione laterale ad alta velocità bassa ampiezza sull’anca con seguente breve trazione.
  • Trattamento sham:
    • posizione simile alla manipolazione ma senza applicare tensione tissutale. L’operatore ha impedito il movimento laterale della coscia utilizzando il proprio busto.
  • Interventi eseguiti da un fisioterapista con oltre 25 anni di esperienza e valutazioni eseguite da tre fisioterapisti con più di 5 anni di esperienza nell’uso dell’elettromiografia e del Biodex System.

Risultati

  • Outcome primari:
    • il gruppo che ha ricevuto la manipolazione ha mostrato in maniera statisticamente significativa un’attivazione muscolare (ampiezza media) maggiore sia per il vasto laterale sia per il vasto mediale rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, il gruppo che ha ricevuto la manipolazione ha anche mostrato in maniera statisticamente significativa un’ampiezza massima del vasto mediale maggiore rispetto al gruppo di controllo;
    • non sono state riscontrate differenze statisticamente significative per l’ampiezza media o massima del retto femorale, per l’ampiezza massima del vasto laterale e per la frequenza mediana del segnale per nessuno dei muscoli;
    • nel gruppo di controllo, è stato osservato un rapporto fra segnale di ampiezza media del vasto laterale e segnale di ampiezza media del vasto mediale maggiore in maniera statisticamente significativa per l’ampiezza media rispetto al gruppo con la manipolazione;
    • non sono stati osservati effetti significativi nella forza isometrica durante l’estensione del ginocchio.

Discussione

La manipolazione dell’anca ha indotto un’attivazione muscolare significativamente maggiore nel vasto laterale e nel vasto mediale, ma non nel retto femorale, rispetto al gruppo con trattamento sham.

Sulla base di studi precedenti, probabilmente le manipolazioni ad alta velocità possono stimolare efficacemente le vie neuromuscolari, migliorando il reclutamento delle unità motorie e la frequenza di scarica. La bassa ampiezza potrebbe favorire una maggiore attivazione muscolare riducendo al minimo l’affaticamento. La manipolazione potrebbe anche facilitare l’aumento del flusso sanguigno e dei processi metabolici nel muscolo.

L’incremento dell’ampiezza rilevata tramite elettromiografia suggerisce che la manipolazione ha migliorato la capacità del muscolo di generare forza in modo efficace, possibilmente tramite un aumento della sincronizzazione e del reclutamento delle unità motorie.

La mancanza di cambiamenti significativi nella frequenza mediana potrebbe invece indicare che l’intervento ha influenzato l’intensità complessiva dell’attivazione senza alterare i pattern di reclutamento delle fibre muscolari o le proprietà spettrali dell’attività elettrica.

L’effetto più pronunciato sul vasto mediale e sul vasto laterale rispetto al retto femorale potrebbe essere attribuito ai ruoli specifici dei vasti nella stabilizzazione patellare e nell’estensione del ginocchio, mentre il retto femorale svolge anche un ruolo come flessore dell’anca che potrebbe non essere stato sufficientemente coinvolto dalla manipolazione.

Lo studio mostra diversi limiti: il campione non ha incluso atleti sportivi e ha riguardato solo persone giovani, il che limita la generalizzabilità dei risultati; sono stati valutati solo gli effetti a brevissimo termine; è stata valutata una sola tecnica; i partecipanti sono stati in grado di distinguere fra manipolazione vera e propria e trattamento sham. Futuri studi dovranno risolvere questi problemi e magari anche usare strumenti di valutazione più avanzati così da permettere di meglio definire le unità motorie reclutate e l’influenza della manipolazione sull’effettiva attivazione muscolare.

I risultati ottenuti supportano l’incorporazione della manipolazione dell’anca nei protocolli di riabilitazione, così come nelle schede di preparazione atletiche, al fine di prevenire gli infortuni alle ginocchia, favorire il recupero da lesioni o migliorare la performance.

La recensione di Osteopedia

A cura di Marco Chiera

Punti di forza: calcolo della numerosità campionaria (quante persone reclutare) basato su studi precedenti; buona presentazione dei risultati tramite tabelle e grafici; analisi dei limiti dello studio; buona discussione dei risultati alla luce della letteratura scientifica.

Limiti: oltre ai limiti discussi dagli autori (campione piccolo, possibile riconoscimento dell’intervento ricevuto, mancanza di follow-up), mancanza di valutazione degli effetti avversi.

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